
La scorsa settimana, appena terminata la partita casalinga del Napoli, vinta 2 a 0 contro la Sampdoria, Ancelotti sentito nel post partita dichiara che il capitano Hamsik, autore di una bella performance come ai vecchi tempi, ha fatto una scelta che lo porterà lontano e la società è felice di accontentarlo. Sta parlando della cessione di Marek ai cinesi del Dalian Yifang. Come un fulmine a ciel sereno, i tifosi vengono avvolti da sgomento misto a rassegnata malinconia; se ne parlava quest’estate ma sembrava un pericolo superato. Al n. 17, per dodici anni bandiera degli azzurri, non si può dire di no, non si può chiedere di aspettare, magari la fine del campionato. Un giocatore, Hamsik, che ha sposato il progetto Napoli, che è rimasto fedele alla maglia, ai tifosi, alla città, senza un gesto fuori posto, senza mai alzare la voce ma solo la cresta. Un uomo che ha saputo dimostrare grande coraggio, non tanto per aver rinunciato alle offerte dei grandi club come Milan e Juve, ma per aver scelto di rimanere, sempre e comunque, all’ombra del Vesuvio, anche quando le speranze di vincere qualche trofeo sono puntualmente svanite. Nella sua carriera con il club partenopeo ha vinto 2 Coppe Italia ed una Supercoppa e soprattutto ha battuto il record del più amato fra i marcatori napoletani, Maradona, ma il suo valore e la sua dedizione meritavano ben altri riconoscimenti.
Ma mentre la città si preparava a dare il suo addio al capitano mercoledì accade il vero colpo di scena. Con un tweet, breve ma eloquente, la società azzurra comunica che:” Il Calcio Napoli ha deciso di soprassedere alla cessione di Marek Hamsik ai cinesi poiché le modalità di pagamento della cifra pattuita non collimano con gli accordi precedentemente raggiunti“. Un modo elegante per esprimere un concetto semplice: cari cinesi, a me il pacco non lo fate! L’accordo iniziale prevedeva 20 milioni per la cessione a titolo definitivo, ma poi la proposta cinese si è trasformata: 5 milioni di prestito e 15 di riscatto obbligatorio, formula rischiosa che ha determinato il dietrofront della società. L’alternativa era stata presentata per aggirare la luxury tax imposta dal governo cinese. Secondo tale norma i club calcistici, per ogni acquisto superiore ai 6 milioni, devono versare una tassa equivalente alla spesa. Di conseguenza pagare 20 milioni per il trasferimento del calciatore significa in realtà per il Dalian spenderne ulteriori 14 in tasse, per un totale di 34.
Ma non si tratta di una trattativa sfumata, possiamo considerarla solo rallentata dal momento che le parti sono impegnate a trovare una nuova intesa, secondo l’adagio del presidente De Laurentiis – “Pagare moneta, vedere cammello“, mossi anche dalla volontà del centrocampista slovacco che ha già accettato un contratto triennale da 9 milioni di euro netti a stagione e salutato, con una festa in un locale a Coroglio, i compagni di squadra. Un chiaro segnale della ripresa delle trattative si può cogliere nel fatto che l’ex capitano del Napoli venerdì è volato a Madrid per fare le visite mediche per il nuovo club. Si tratta quindi solo di cercare quelle modalità e garanzie che accontentino tutti affinché Marek Hamsik possa approdare al Dalian e, presumibilmente, l’affare diventerà ufficiale in settimana alle condizioni del patron del club azzurro: 5 milioni subito e 15 in fidejussioni.
Un distacco un po’ complicato e sofferto per il capitano che dopo aver dato tutto alla squadra partenopea si avvia verso la sua nuova esperienza. Ciao Capitano e grazie per tutte le emozioni regalate, ti auguriamo di vivere questa ulteriore avventura con tutti gli onori che meriti, con la tristezza nel cuore ma anche con la gioia di avere avuto il privilegio di un grande campione, fiero ed orgoglioso di indossare una sola maglia del colore del mare e del cielo.