
Domenica sera, 28 Gennaio, si è tenuta la cerimonia della 60° edizione dei Grammy Awards. Tale riconoscimento non è altro che uno dei più importanti del mondo della musica. Le premiazioni, presentate da James Corden, si sono tenute nella città di New York, presso il Madison Square Garden. Numerose star e celebrità appartenenti ad ogni genere musicale, si sono riunite per scoprire chi ha avuto più successo nel corso dell’anno passato.
In mezzo ad esibizioni uniche e speciali, vi sono state alcune vincite date per certe, ma altre probabilmente inaspettate. C’è chi ha trionfato e chi è rimasto con l’amaro in bocca. Vediamo quindi, chi ha dominato la musica e vinto i Grammy Awards:
Il re della serata: Bruno Mars
Trionfatore indiscusso della cerimonia è Bruno Mars. L’autore di “24K Magic” si è aggiudicato la fatidica statuetta in tutte le 6 categorie in cui era stato nominato, tra i quali i premi per la “Registrazione dell’anno” (24K Magic), “Canzone dell’anno” (That’s What I Like) e “Album dell’anno” (24K Magic).
Tra le ovazioni del pubblico, Mars si è lanciato in accorato discorso di ringraziamento nei confronti dei suoi fan e dei colleghi che lo hanno ispirato, raccontando anche un po’ dei primi anni della sua carriera: “Voglio ringraziare Lorde, Kung Fu Kenny (Kendrick Lamar, nda), Jay-Z, Childish Gambino, siete voi a farmi strappare i capelli ogni giorno in studio, mi obbligate a fare musica migliore. Mi ricordo quando ho visto ballare insieme per la prima volta persone di parti diverse del globo, gente sconosciuta che festeggiava insieme. Con questo album volevo solo questo“.
Bene ma non benissimo: Kendrick Lamar
Altra star di successo della serata è il rapper Kendrick Lamar. Dopo Mars, è lui ad aggiudicarsi il maggior numero di riconoscimenti, con la “Miglior performance Rap” (Humble), “Miglior canzone Rap” (Loyalty), “Miglior Video” (Humble) e “Miglior Album Rap” (Damn). Forse si aspettava di essere lui il vero re della serata, ma con “sole 5 statuette”, è stato costretto a cedere lo scettro al polistrumentista hawaiano.
Insieme agli U2 e al comico Dave Chapelle, Lamar si è esibito in alcuni dei migliori brani del suo album “DAMN” e con felicità ha dichiarato al pubblico: “Questo è un premio speciale perché ha a che fare con il rap. Il rap mi ha portato su questo palco e in giro per il mondo, e mi ha fatto capire cosa vuol dire essere un vero artista. All’inizio pensavo ai fan, alle macchine e ai vestiti, ma la cosa più importante è esprimere chi sei davvero, e farlo per la prossima generazione. Questo è quello che mi ha dato l’hip-hop“.
Attese non corrisposte: Ed Sheeran
Una delle grandi sorprese della serata è stato Ed Sheeran. Parliamo infatti di un doppio avvenimento: non solo il cantante britannico ha vinto unicamente 2 premi, per la “Miglior Performance Pop Solo” (Shape of You) e il “Miglior Album Vocale Pop” (Divide), ma non si è nemmeno presentato alla cerimonia di premiazione.
Il motivo? ufficialmente non si sa. Alcuni non credono che sia dovuto alle basse aspettative del cantante, quanto alla sua preferenza nel trascorrere la serata in dolce compagnia. Ma sarà vero?
Momento al femminile: la performance di Kesha
Una delle esibizioni più speciali della serata è stata quella di Kesha. La cantautrice non si è presentata da sola sul palco, ma in veste bianca, è stata accompagnata da uno schieramento spettacolare, tutto al femminile, formato da Camila Cabello, Cyndi Lauper, Julia Michaels, Bebe Rexha e Andra Day. Insieme, si sono esibite in una speciale versione di Playing, dall’ultimo album di Kesha, “Rainbow“.
Il gruppo di ragazze ha dedicato la performance al movimento Time’s Up contro le molestie e hanno apertamente dichiarato: “Veniamo in pace, ma facciamo sul serio. E a tutti quelli che vogliono zittirci abbiamo da dire solo due parole: Time’s Up“.
Ospiti ed esibizioni speciali
Alcune spettacolari esibizioni hanno lasciato il segno nella serata, e anche se non sono da parte di vincitori, è più che giusto ricordarle.
In primis, gli U2, che oltre ad essere stati accompagnatori di Kendrick Lamar, si sono esibiti da soli, davanti alla Statua della Libertà, in “Get Out of Your Own Way“.
Abbiamo poi Lady Gaga, che con un vistoso abito nero, si è esibita con Mark Ronson in una versione personalizzata di un brano di Million Reasons, “Joanne“.
Elton John, uno della vecchia guardia, ha suonato, sorprendentemente, accompagnando la giovane e spesso trasgressiva Miley Cyrus, con “Tiny Dancer“.
Ultimo, ma non per importanza è Sting, che segna il suo grande ritorno ai Grammy ed ha cantato per l’occasione “An Englishman in NewYork“.
Tutti i premi dei Grammy Awards 2018
Una cosa che possiamo senza dubbio dire, è che i veri vincitori della serata sono stati i generi Pop e R&B. pare che non ci sia più spazio per il Rock nella musica d’avanguardia e che ormai sia stato relegato al ruolo di gioiello di antichità. Lo dimostra la lista completa dei premi assegnati:
Categorie principali:
Album of the Year: “24K Magic”, Bruno Mars
Record of the Year: “24K Magic”, Bruno Mars
Best Song of the Year: “That’s What I Like”, Bruno Mars
Best Country Album: “From A Room: Volume 1”, Chris Stapleton
Best Comedy Album: “The Age of Spin & Deep in the Heart of Texas”, Dave Chapelle
Best Rap Album: “DAMN.”, Kendrick Lamar
Best Pop Solo Performance: “Shape of You”, Ed Sheeran
Best New Artist: Alessia Cara
Best Rap/Sung Performance: “Loyalty” – Kendrick Lamar featuring Rihanna
Categorie minori:
Pop vocal album: Ed Sheeran, “÷ (Divide)”
Traditional pop vocal album: AAVV, “Tony Bennett Celebrates 90”
Pop duo/group performance: Portugal. The Man, “Feel It Still”
Country song: Chris Stapleton, “Broken Halos”
Country solo performance: Chris Stapleton, “Either Way”
Country duo/group performance: Little Big Town, “Better Man”
Rap song: Kendrick Lamar, “Humble.”
Rap performance: Kendrick Lamar, “Humble.”
R&B album: Bruno Mars, “24K Magic”
Urban contemporary album: The Weeknd, “Starboy”
R&B song: Bruno Mars, “That’s What I Like”
Traditional R&B performance: Childish Gambino, “Redbone”
R&B performance: Bruno Mars, “That’s What I Like”
Alternative music album: National, “Sleep Well Beast”
Rock album: War on Drugs, “A Deeper Understanding”
Rock song: Foo Fighters, “Run”
Metal performance: Mastodon, “Sultan’s Curse”
Rock performance: Leonard Cohen, “You Want It Darker”
American roots song: Jason Isbell And The 400 Unit, “If We Were Vampires”
American roots performance: Alabama Shakes, “Killer Diller Blues”
Best Gospel album: CeCe Winans, “Let Them Fall In Love”
Traditional Blues Album: Rolling Stones, “Blue & Lonesome”
Jazz instrumental album: Billy Childs, “Rebirth”
New age album: Peter Kater, “Dancing On Water”
Song written for visual media: Lin-Manuel Miranda, “How Far I’ll Go” (da “Oceania”)
Score soundtrack for visual media: “La La Land”
Compilation soundtrack for visual media: “La La Land”
Musical theater album: “Dear Evan Hansen”
Spoken word album: Carrie Fisher, “The Princess Diarist”
Latin pop album: Shakira, “El Dorado”
Music film: AAVV, “The Defiant Ones”
Music video: Kendrick Lamar, “Humble”
Contemporary instrumental album: Jeff Lorber Fusion, “Prototype”
Dance/electronic album: Kraftwerk, “3-D The Catalogue”
Dance Recording: LCD Soundsystem, “Tonite”