Qualche settimana fa è uscito il trailer di Gomorra, la serie in dodici puntate realizzata da Skyin collaborazione con Cattleya, Fandango, Beta Film e La 7 tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano e nata da una sua idea, e quelle che un anno fa erano solo preoccupazioni per le tante associazioni che operano sul territorio sono diventate vere e proprie paure. «La serie mitizza i camorristi», dichiara preoccupato Ciro Corona, membro della cooperativa Resistenza di Scampia e del fondo rustico Amato Lamberti di Chiaiano, confiscato alla camorra e poi utilizzato per un progetto di agricoltura sociale.[divider]Polemiche che ritornano a pochi giorni dalla messa in onda della serie prevista il prossimo 6 maggio su Sky Atlantic; fu nel gennaio 2013, in pieno polverone mediatico, che il produttore di Cattleya aveva assicurato: «Non c’è una identificazione così precisa di Scampia, che nell’ambito della serie rappresenterà al massimo un 5 per cento. C’è una grande varietà di ambienti e situazioni, ma la cosa più importante è che la serie è quanto di più lontano dalla rappresentazione positiva della camorra, anzi da grandissimo spazio a quei personaggi positivi del territorio che sono le altre figure del mondo di Saviano, quelli che lottano per cambiare le cose. Il film di Garrone aveva dovuto necessariamente sacrificare una parte di questi personaggi che invece vengono recuperati e raccontati nella serie. Lo stesso Saviano, che sta collaborando alla preparazione, tiene moltissimo a queste figure, alcune delle quali sono ispirate a personaggi veri che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare in questo periodo di preparazione della serie».
Intanto l’inizio del trailer che recita, “Ci sono luoghi dove il male ha un nome antico come la Bibbia: Gomorra“, spaventa molto gli operatori che ogni giorno lanciano attività e progetti sul territorio per l’immagine che la fiction, venduta in 12 paesi, potrebbe restituire alla città. Ma parliamo appunto di fiction, ovvero finzione, come tante altre produzioni televisive, pensiamo ad esempio “Romanzo Criminale”. «Per controbilanciare il danno, Sky – racconta proprio Ciro Corona – tuttavia, ha realmente investito sul territorio con la realizzazione di un laboratorio cinematografico e trasmetterà cinque cortometraggi positivi su Gelsomina Verde, la squadra AfroNapoli, le realtà contro il biocidio e altre forze positive del quartiere come il comitato per l’abbattimento delle Vele». Non ci resta che aspettare di vedere la serie per capire se le preoccupazioni delle associazioni che operano sul territorio sono fondate, sperando che da questo prodotto televisivo cresca invece la voglia di rivalsa utile alla città di Napoli.[divider]Guarda il trailer della serie
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