Novità per quanto concerne la ripartizione del Fondo Unico per lo Spettacolo, detto FUS: il 31 gennaio 2013 sono stati stanziati 406 milioni di euro per il 2014. L’anno precedente erano 389.8. Una leggera risalita che fa ben sperare. Il FUS, creato con l’articolo 1 della legge 30 aprile 1985, n. 163, presentata al Parlamento da Lelio Lagorio, in quegli anni Ministro per il Turismo e lo Spettacolo, era stato stanziato per supportare economicamente enti, fondazioni, imprese culturali appartenenti al settore dello spettacolo. Nel caso specifico si (pre)occupa di tutelare e destinare fondi a cinema, teatro, musica, danza, circo e spettacolo viaggiante, quanto promuoverne le iniziative nazionali e internazionali.
La Consulta dello Spettacolo, presieduta dal Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, con approvazione unanime, ha suddiviso gli stanziamenti come segue: fondazioni liriche 46% (186.865.000 euro); musica 13,9% (56.465.000 euro); danza 2,6% (10.562.000 euro); prosa 15,83% (64.306.000 euro); circo 1,3% (5.281.000 euro); cinema 20,2% (82.060.000 euro). [divider]Facciamo dunque un rapido confronto con le risorse erogate nel 2013, ovvero 389.8 milioni, ripartiti così: enti lirici: 47,5%; attività cinematografiche: 18,5%; attività di prosa: 16,3%; attività musicali: 13,7%; attività di danza: 2,3%; attività circense: 1,5 %; altro: 0,2 %. Facendo un ulteriore passo indietro, verifichiamo anche il Fus del 2012, pari a 411 milioni; distribuito così: fondazioni liriche: 47,00%; attività cinematografiche: 18,59%; attività teatrali di prosa: 16,04%; attività musicali: 14,10%; attività di danza: 2,50%; attività circensi e spettacolo viaggiante: 1,54%. Dunque, ricapitolando, due buone notizie: il Fus per il 2014 non solo è superiore alle aspettative, visto che per tale anno erano previsti 380 milioni; ma è anche in risalita rispetto allo scorso anno. La speranza adesso è che possa raggiungere nuovamente i 527 milioni del 2001, presto. Restiamo ottimisti: del resto la speranza è l’ultima a morire.
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