
Napoli – Lunedì 17 febbraio, presso la sede della Seconda Municipalità del Comune di Napoli, si è tenuto un incontro sui continui disservizi della funicolare di Montesanto.
La Funicolare di Montesanto, gestita dall’Azienda Napoletana Mobilità (ANM), ha ricevuto una proroga di funzionamento concessa dal Ministero dei Trasporti e dall’Ansfisa, poiché i lavori di revisione ventennale avrebbero dovuto portare alla sua chiusura già a giugno dello scorso anno.
L’incontro, sollecitato dai comitati “Miriguarda” e “Pedamentina” insieme alle istituzioni coinvolte, tra cui rappresentanti di istituti scolastici, università, operatori del settore turistico e commerciale e cittadini delle zone limitrofe alla funicolare, ha permesso di sollevare al dirigente ANM, intervenuto da remoto, le problematiche legate ai continui disservizi dell’impianto.
Tra i problemi evidenziati vi sono la chiusura improvvisa dell’impianto, la soppressione della fermata del Corso Vittorio Emanuele (CVE) e la chiusura anticipata senza preavviso, tutte situazioni che creano pesanti ripercussioni sulla mobilità cittadina, specialmente negli orari di punta, costringendo pendolari, studenti e cittadini a cercare percorsi alternativi.
La fermata di Montesanto è un nodo di interscambio con le linee flegree di EAV (Cumana e Circumflegrea) e la Metro Linea 2, mentre la sola fermata del Corso Vittorio Emanuele serve un’utenza variegata, tra cui studenti dell’Istituto Antonio Serra e dell’Università Suor Orsola Benincasa, turisti che scendono dalla Pedamentina per recarsi in centro, e cittadini diretti al mercato della Pignasecca.
A proposito degli studenti e delle studentesse è intervenuta la vicepreside dell’Istituto Antonio Serra, sottolineando che la chisura improvvisa o la sopressione della fermata del CVE al mattino non ha permesso agli studenti l’ingresso in orario alle lezioni. Inoltre, poiché l’istituto offre anche corsi serali, la chiusura anticipata senza preavviso ha creato situazioni problematiche per il rientro a casa degli studenti.
I comitati intervenuti hanno sottolineato l’importanza di una corretta informazione per l’utenza, che, in caso di guasto all’impianto, ha un’unica strada da seguire, trovare un percorso alternativo. Hanno quindi proposto di avvisare tempestivamente i passeggeri tramite annunci sonori, cartelli ben visibili all’esterno delle stazioni (anziché solo all’interno, come spesso accade) o, in alternativa, notifiche sugli smartphone.
Oltre ai disservizi dell’impianto, un altro tema centrale dell’incontro è stata la chiusura per la manutenzione ventennale, un argomento particolarmente sentito dai comitati e dai cittadini della zona. Se i lavori dovessero protrarsi più del previsto (scenario plausibile, come dimostrato dal caso della funicolare di Chiaia), si renderebbero necessarie soluzioni alternative efficaci per mitigare l’impatto dello stop.
Tra le soluzioni alternative proposte, l’introduzione di due navette a sostegno della linea C16 che per percorso e frequenza sarebbe insufficente e che andrebbe rinforzata.
La prima dovrebbe soddisfare il tratto CVE-Vomero quindi fare un percorso che dalla fermata Salvator Rosa della Metro Linea 1 arrivi a piazzetta Cariati e viceversa. La seconda navetta dovrebbe fare il percorso CVE-Montesanto (Cumana) passando per i la discesa dell’Ex-Ospedale Militare.
Senza un’alternativa valida, una grande fetta di utenza sarebbe costretta a utilizzare mezzi privati, aggravando il traffico in una delle arterie cittadine già congestionate.
ANM, attraverso il dirigente intervenuto, ha accolto le istanze dei presenti, ribadendo che, in caso di guasto tecnico, la chiusura dell’impianto è necessaria per motivi di sicurezza. Ha inoltre sottolineato che la manutenzione ventennale, l’ammodernamento e l’automazione delle fermate sono interventi indispensabili per garantire la sicurezza dell’infrastruttura e prolungarne la vita operativa.
Al termine dell’incontro, è emersa la richiesta unanime di un tavolo tecnico tra ANM, Municipalità, Comune e rappresentanti dei cittadini per monitorare, quando partirà la manutenzione ventennale, lo stato dei lavori e accelerare il più possibile il ripristino del servizio.
Questo servirà non solo ad avere risposte concrete ma anche tempi certi per la riapertura perchè Napoli non può permettersi un altro caso di trasporto pubblico bello ma non funzionante.