
La situazione all’interno del Partito democratico è allo stato attuale un punto interrogativo per molti. C’è un cartello che indica “Lavori in corso” però i tempi per le elezioni non sono così lunghi. La storia delle primarie è diventata lunga e intricata per via degli slittamenti, dei nomi dei candidati che cambiano di volta in volta e, in generale, si avverte la mancanza di una leadership del partito chiara e univoca. Il PD in Campania rimane un coro di tante voci che però non sono in armonia. Si fa fatica a trovare in Campania una figura come Matteo Renzi intorno alla quale costruire consenso. Però in questo momento la compagine ha un gradimento più alto nei sondaggi (vedi per es. Sondaggio de Il Mattino pubblicato il 22 gennaio u.s) e non sembra avere rivali se non l’astensionismo. De Luca è partito con la campagna prima di tutti, eppure non sembra avere all’interno del proprio partito il necessario appoggio; Cozzolino va avanti per la sua strada e non cambia idea sull’importanza delle primarie; Saggese sembra aver fatto un passo indietro, Migliore (fuoriuscito da SEL) ha iniziato da poco il suo percorso che lo vede fare campagna elettorale “on the road” con il suo furgoncino attraverso la Campania; tra i candidati figurano anche Nello Di Nardo (Idv), Senatore che ha difeso le ragioni degli abusivisti in Campania e ha chiesto la riapertura dei termini per il condono in Campania e Marco Di Lello (PSI) che lamenta il tafazzismo del partito in Campania e richiama tutti all’unità contro il centrodestra.
D’altro canto anche la situazione del Centro Destra è complessa e caratterizzata da una spiccata frammentarietà, per cui se da un lato c’è la certezza del Governatore Caldoro, dall’altro non si ha idea sulla coalizione che lo dovrebbe sostenere perchè le variabili sembrano ancora essere tante. Dall’elezione nel 2010 ad oggi è il quadro delle alleanze politiche ad essere cambiato e si continua a non trovare un assetto definitivo.
É aperto un confronto tra NCD e PD e si potrebbe arrivare a un candidato comune che potrebbe essere Quagliariello, con la stessa alleanza che sostiene il governo Renzi. Sul fronte di Forza Italia, invece, l’accordo con la Lega non piace a tutti, non piace a Caldoro, non piace a Sommese, coordinatore regionale UDC, e intanto nello stesso ambito di Forza Italia è ancora aperto lo scontro con i Fittiani che sono sul punto di fuoriuscire dal partito.
Last but non least c’è il M5S. Il movimento rappresenta l’incognita più grande per i partiti tradizionali e l’ascesa degli ultimi anni nei consensi ha conosciuto uno stop importante all’indomani delle elezioni regionali della Calabria alla fine del 2014 (4,90%), mentre alle ultime elezioni europee il Movimento in Campania ha riportato il 22,93% ( dati in percentuali del Ministero dell’Interno).