

100 vittorie in Formula 1 non è roba da tutti i giorni. Lewis Hamilton si piazza un’altra – l’ennesima – stelletta sul petto, questa volta a Sochi, in terra russa, confermandosi il super-campione da battere. Una gara ricca di colpi di scena e capovolgimenti di fronti che, alla fine, vede trionfare l’asso britannico a bordo del bolide nero Mercedes. Dietro di lui, a ruota, Max Verstappen, incredibilmente finito 2° dopo una partenza nelle retrovie, e Carlos Sainz su Ferrari, autore di una gara gagliarda e vivace.
LA PARTENZA
Si parte con una inedita prima fila Norris/Sainz, con i protagonisti Hamilton e Verstappen rispettivamente in 4° ed ultima posizione, quest’ultimo penalizzato per aver sostituito la power unit alla sua monoposto. Si spengono le luci! Tiene bene Norris nei primi metri, ma dietro di lui è bagarre assoluta con Sainz che si piazza in scia alla monoposto arancione e si mette davanti a tutti, di prepotenza. Perde alcune posizioni Hamilton, che si tiene alla larga dalle violente sportellate di quelli lì davanti, restando vigile, in controllo. Intorno al giro 10/53 la monoposto di Sainz inizia ad accusare una crisi negli pneumatici anteriori, così Norris al giro 13/53 pensa bene di mettersi in scia e di infilare il pilota spagnolo, agguantando la leadership del gran premio. Sainz rientrerà ai box subito dopo. Con lui, rientrano in pit lane tutti i piloti partiti su gomma media.
META’ GARA
La parte centrale della gara scorre via regolare e senza sussulti, con Norris al comando ed Hamilton e Verstappen che si riportano nelle posizioni di vertice. La calma apparente termina intorno al giro 26/53, quando inizia il walzer dei pit stop. In pochi giri rientrano Hamilton, Verstappen, Norris, Leclerc. Passata la buriana della pit lane la situazione è la seguente: Norris al comando, con una manciata di secondi su Hamilton (2°), poi Sainz, Ricciardo, Perez, poi tutti gli altri. Allora Lewis decide di mettere un pizzico di pepe alla competizione, mettendosi in modalità “hammer-time”, portandosi a ridosso del leader della gara Norris, ormai con in tasca un vantaggio di appena 2 secondi.
FINALE SUL BAGNATO
Mai banale il Dio della Formula 1. Quando la gara era ormai avviata verso una vittoria della McLaren di Norris – fino a quel punto meritata – “apriti cielo!”. La pioggia, tanto annunciata dai radar sin dal mattino, decide di affacciarsi impetuosa sul circuito di Sochi quando mancano appena 4 giri al termine della gara. Norris e Lewis sono lì, l’uno a pochi metri dall’altro, macerandosi nel dubbio “rientro o non rientro?” oppure “ce la faccio a completare tre giri su gomma dura senza rientrare ai box?”. La Mercedes di Hamilton, pochi metri più tardi, imbocca il vialetto dei box, per metter su gomma intermedia. Norris, invece rimarrà in pista ancora un giro, ma la pioggia è ormai tanta e la McLaren di Lando volteggia in pista come una ballerina sulle note di Tchaikovsky. E’ un disastro. Lando rientra ai box quando ormai la frittata è fatta. Tutto il gruppo gli passa davanti, viaggiando ad un ritmo più veloce di circa 7 secondi al giro. E’ un finale sotto il diluvio, che vede la monoposto nera di Hamilton varcare per prima la linea del traguardo. Una vittoria tanto grande quanto inaspettata. Delusione infinita per Norris, terminato in 7° piazza, che vede sfumare la vittoria a circa 10 km dal traguardo. Sul podio, di fianco a Lewis, salgono Verstappen (2°) e Sainz (3°).
CLASSIFICHE
In classifica piloti è guerra totale. Torna in vetta Hamilton, con 246,5 punti ed un vantaggio di appena 2 lunghezze sul rivale Verstappen (pt. 244,5). In classifica costruttori tiene la vetta la Mercedes (pt. 397,5) ai danni della Red Bull (pt. 364,5).
Prossimo appuntamento fra 14 giorni ad Istanbul, per l’attesissimo Gran Premio di Turchia.