

E allora ditelo: in Ferrari amano complicarsi la vita, mettendocela tutta per fare andare di traverso lo spezzatino ai tifosi ogni benedetta domenica. Ormai la canzone pare essere sempre la stessa: Charles Leclerc che fa sfaceli durante tutto il weekend, dimostrando di essere il pilota più veloce del circus sul ‘giro secco’, salvo poi vedere – puntualmente – gli altri inzupparsi di champagne sul podio. Il copione è andato in scena a Miami, si è ripetuto in Spagna e, infine, si è riproposto drammaticamente nel Principato.
FULMINI E SAETTE
Una qualifica spettacolare, con le due Ferrari prepotentemente in prima fila e Leclerc – assoluto beniamino di casa – con in tasca la 14° pole position della carriera – la 5° in stagione in 7 gare. Appena dietro le due Red Bull di Sergio Perez e Max Verstappen. E’ attesa pioggia per domenica – tra le 15 e le 17 – ma dal paddock trasuda ottimismo: “Speriamo che non ci sia pioggia in gara, ma siamo comunque fortissimi anche sul bagnato”, aveva detto il pilota monegasco. Arriva la gara e l’acqua inizia ad abbattersi, copiosa, sul circuito del principato, al punto da rendere necessario effettuare uno start delay di circa 40 minuti. Si parte dietro safety car con tutti i piloti su gomma blu full wet e le posizioni che restano sostanzialmente invariate per circa 15 giri. Il tracciato è letteralmente inondato d’acqua e le monoposto corrono ‘in punta di piedi’ perché – si sa – a Monaco ogni piccolo errore lo si paga caro.
TORNA IL SERENO MA PER LA FERRARI E’ NOTTE FONDA
Squarci di luce in cielo destano le scuderie – che si affannano – team radio dopo team radio – a capire se e quanto la pista si stia asciugando. Qualche pilota azzarda le gomme intermediate (Gasly, Vettel) e il riscontro sul passo è positivo: con la gomma verde si gira circa 5 secondi più rapidi di chi è su gomma blu. Squillo Red Bull: rientra ai box Checo Perez, in quel momento 3° davanti al compagno Verstappen, per mettere gomma verde. La Ferrari non reagisce. Non rientra Carlos Sainz – che insiste per restare out – rientra un paio di giri più tardi Leclerc. Prima frittata fatta: Intorno al giro 20/77 il n. 16 – sino ad allora leader della gara – si ritrova in 3° posizione dietro a Sainz primo e Perez secondo e davanti al rivale Verstappen. Ma al muretto ‘rosso’ una sola frittata – per il pic nic in terra monegasca – pare non basti. E allora ecco che – con la pista ormai quasi asciutta al punto da consentire l’uso delle gomme slick – la Ferrari fa rientrare ai box “contemporaneamente” Carlos Sainz e Charles Leclerc. Il monegasco rientra ai box, in pratica, due volte nell’arco di 3 giri ed è costretto ad accodarsi in pit lane al compagno di squadra – che di fatto lo sorpassa grazie alla “strategia” del muretto. Seconda frittata, questa ancor più indigesta. Charles la prende sportivamente al punto che il suo team radio è un beeeep di circa 10 secondi. Al rientro in pista Sainz è 2° dietro al leader Perez e Leclerc è addirittura 4° dietro Verstappen. Una tragedia dai contorni farseschi.
FINALE SENZA SUSSULTI
La gara volge al termine – nel limite delle 2 ore – con i 4 piloti là davanti attaccati nello spazio di 4 secondi, a darsi battaglia. Ma in realtà non succede proprio nulla. Superare a Monaco è difficile e con queste mega-monoposto è diventato ormai praticamente impossibile. E così Checo Perez si porta a casa la sua prima vittoria in questo campionato – 4° di fila per la Scuderia Red Bull. Addirittura giù dal podio Leclerc, per il quale sembra confermarsi la “maledizione” del Gran Premio di casa. Bene anche George Russell, finito 5° e Lando Norris 6° con punto addizionale per aver ottenuto il giro più veloce in gara. Cara Scuderia Ferrari: così non va. Va bene la sfortuna ma l’auto-lesionismo no.
CLASSIFICHE
Quello che poteva tranquillamente essere un controsorpasso al vertice si è trasformato in un piccolo allungo di Verstappen ai danni di Leclerc.

Prossimo appuntamento iridato fra 14 giorni a Baku, per l’atteso Gran Premio dell’Azerbaigian.