

Una trama di gara che – probabilmente – nemmeno il più ispirato Cristopher Nolan sarebbe riuscito a scrivere, con continui colpi di scena che si sono susseguiti dall’inizio alla fine sul circuito di Baku. Alla fine i 25 punti iridati se li è portati a casa l’ottimo Checo Perez, su Red Bull, mentre sono rimasti a secco sia Max Verstappen che il rivale Lewis Hamilton, oggi perseguitati dalla sfortuna. Si rivede sul podio un vivissimo e combattivo Sebastian Vettel, su Aston Martin, che conclude una gara strepitosa in 2° posizione, conquistando il primo podio stagionale per la scuderia “new entry” britannica. Ultimo gradino del podio per Pierre Gasly, su Alpha Tauri. Appena fuori dal podio (4° posizione) la Ferrari di Charles Leclerc, più indietro (8° posizione) Carlos Sainz, oggi avatar sbiadito del pilota visto a Montecarlo appena 14 giorni fa. Probabile protagonista della prossima puntata di “Chi l’ha visto” Valtteri Bottas, finito 12° e vero e proprio complemento d’arredo del circuito di Baku piuttosto che pilota in gara.
LA PARTENZA
Allo start c’è la rossa di Leclerc davanti a tutti, autore al sabato di una strepitosa qualifica, poi Hamilton, Verstappen, Gasly e via via tutti gli altri. Parte bene il pilota monegasco, tenendo strenuamente la prima posizione ma tallonato a distanza super-ravvicinata da Hamilton e Verstappen. Parte fortissimo Sergio Perez che in qualche centinaio di metri infila prima il ferrarista Sainz (partito 5°) e poi il francese Gasly (partito 4°). Tuttavia la “resistenza rossa” dura appena 3 giri, quando un risoluto Lewis decide di approfittare del lunghissimo rettilineo dei box per piazzarsi negli scarichi di Charles e sopravanzarlo con un sorpasso quasi “autostradale”, con tanto di freccia e tocco di abbaglianti. Per qualche Kilometro il pilotino Ferrari gioca a fare il duro e sembra tenere il passo della Mercedes, restando in zona DRS, ma al giro 7/51 il copione si ripete, con Leclerc che si vede agevolmente sorpassato dall’olandese della Red Bull, lanciatissimo a caccia di campioni britannici. Il giro seguente è il turno di Perez, che agguanta la P3 a scapito del rassegnato ferrarista, che viene richiamato ai box per il cambio gomme.
PIT STOP
Leclerc apre di fatto la pit lane ai piloti delle prime posizioni. Rientrano Sainz, Hamilton, Verstappen, Perez. E’ qui la svolta della prima parte di gara con un capolavoro di strategia a firma Red Bull. La scuderia austriaca, infatti, riesce in un colpo solo a sopravanzare Hamilton con entrambi i piloti, complice una leggera esitazione dei meccanici Mercedes. Quando la giostra dei pit stop si conclude Lewis si ritrova declassato in P3, con un distacco di circa 1,5 secondi da Perez (2°) e di circa 4 secondi da Vertsappen (1°). Nel frattempo Sainz decide di iscriversi al gruppo “mai una gioia” e si regala un “super-lungo” in curva 8, finendo dalla 6° alla 15° posizione. Fermi tutti! In realtà, mentre le scuderie di vertice si lottano le prime posizioni, al giro 19/51 è in testa il sornione Sebastian Vettel, ancora non rientrato ai box e deciso a spremere le sue gomme sino alle tele, pur di assaporare la bell’aria della P1.
META’ GARA
La gara scivola via con un dominio tranquillo di Re Max, che si regala il giro più veloce in gara, seguito dal messicano Perez, il quale riesce a tenere a bada – senza particolare affanno – i bollenti spiriti di Lewis, oggi mai in confidenza totale con la sua monoposto. Ma al giro 31/51 si capisce che la domenica motoristica è ancora tutta da scrivere: finisce a muro sul dritto Lance Stroll, autore sino a quel momento di una ottima gara, a causa dell’improvviso scoppio della posteriore sinistra. Entra la safety car e il gruppo si ricompatta. Alla ripartenza, circa 4 giri più tardi, tiene la testa Verstappen, ancora seguito da Perez che difende la 2° posizione ai danni di Hamilton. Appena più indietro Vettel infila Leclerc e si prende di forza la 5° posizione.
VERSTAPPEN FUORI!
Giro 46/51. Quello che sembra un tranquillo finale di gara per Max si trasforma in una tragedia sportiva. Come accaduto qualche giro prima a Stroll, la posteriore sinistra dell’olandese esplode sul dritto, facendo decollare la monoposto contro le barriere. Auto distrutta, gara finita. Hamilton, ora 2° alle spalle del capofila Perez, già pregusta i suoi 18 punti iridati. L’incidente determina lo sventolio della bandiera rossa, a sancire il temporaneo stop della gara, che riprenderà – a pista pulita – dopo circa 20 minuti.
FINE GARA
Le vetture si riallineano sulla griglia di partenza. Sarà ancora standing start. Rombano i motori, si spengono le luci. Riparte il gp di Baku (giro 49/51) con Perez in prima posizione e con Hamilton che forza dall’esterno in curva 1 per passare ma, con gomme ancora fredde, va lungo e si ritrova in ultima posizione! La gara termina in volata, con Checo Perez che si aggiudica i 25 punti iridati, un grandissimo Vettel in 2° posizione e Gasly 3°, ad occupare l’ultimo gradino del podio. Fuori dal podio in 4° posizione Leclerc, 5° Norris, 6° Alonso e – udite, udite! – 7° Yuki Tsunoda, il giapponesino di casa Alpha Tauri, poi in 8° posizione l’altro ferrarista Sainz. Malissimo le Mercedes, terminate 12° con Bottas e 15° con Hamilton.
In classifica piloti, restano a secco sia Verstappen (105 pt.) che Hamilton (101 pt.). Gioisce Perez, ora 3° in classifica con 69 pt. In classifica costruttori bel salto in avanti della Red Bull (pt. 174) che allunga su Mercedes (pt. 148).
Si procede senza sosta: prossimo appuntamento tra 7 giorni, con l’imperdibile GP del Canada.