«Mi sveglio tra le macerie, cammino sul vetro, i vicini dicono che siamo un problema; beh, quei tempi sono passati. Mi scruto nello specchio, no, quella non sono io. Un estraneo si avvicina, chi sarà quella persona? Non mi riconosceresti affatto oggi, dalla luce evanescente volo via. Rinasco dalle ceneri come l’araba fenice. Cerco retribuzione più che vendetta, eri stato avvisato: una volta che mi trasformerò, una volta che nascerò di nuovo, lo sai che rinascerò come l’araba fenice, ma tu sei la mia fiamma», è questo un estratto del testo tradotto della canzone “Rise like a Phoenix” (in italiano sarebbe: “Rinasco dalle ceneri come l’araba fenice”) dell’austriaca Conchita Wurst, che ieri notte si è aggiudicata la vittoria de L’Eurovision Song Contest 2014, a Copenaghen. [divider]La drag queen barbuta di 25 anni, il cui nome all’anagrafe era Tom Neuwirth, ha conquistato addetti ai lavori e pubblico con la sua voce possente. Argento per la ballata olandese e bronzo per la Svezia. L’Italia, rappresentata da Emma Marrone, si è classificata solo ventunesima con “La mia città”. Si parla di omosessualità nel testo della vincitrice: di un cambiamento che inevitabilmente è parte di chi, come lei, non intende negare l’evidenza e ha il coraggio di mostrarsi – giungendo sino all’essere eccentrico – per quel che si è. E non è un caso che, al momento della vittoria, Conchita abbia urlato un “We are unstoppable”; espressione con la quale ha voluto indicare la voglia di far crescere una campagna – quella per i diritti degli omosessuali – che è iniziata e non ha intenzione di arrestarsi. [divider]Per quanto concerne l’Italia, che partecipa all’Eurovision dal 2010 e che è stata rappresentata da Raphael Gualazzi, Nina Zilli, Marco Mengoni e quest’anno dalla Marrone, ha subito una parziale sconfitta: non ci si aspettava un risultato così basso per la cantante nostrana. Vero è che, probabilmente, anche in questi eventi la politica gioca il suo ruolo. Si pensi che la Repubblica di San Marino non ha assegnato neanche un punto alla fiorentina-salentina; mentre l’unico 12 le è stato assegnato da Malta. Casualità, forse sì o forse no. Noi restiamo soddisfatti: aver potuto prender parte ad un evento tanto importante sulla scena mondiale, è già un successo.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui