«Il mio ringraziamento, dal profondo del cuore, a tutte le italiane e gli italiani. C’è un dato di fatto: l’Italia c’è, l’Italia deve cambiare. l’Italia deve abbassare i toni ed alzare le sue ambizioni. Il risultato di questa notte è un risultato che ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veloci di quelli che abbiamo immaginato», sono queste le parole con cui Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio, apre la conferenza stampa post – elezioni europee 2014, a Palazzo Chigi. [divider]L’affluenza ai seggi, di ieri 25 maggio, in Italia è stata del 57.22 %. Il 40.8% degli italiani ha votato per il Pd; il 21.2% per il M5S; il 16.8% per FI; il 6.2% per la Lega. L’altra Europa con Tsipras raggiunge il 4.3% ,(mentre in Grecia raggiunge oltre il 26%); il 4.4% va al partito Ncd di Alfanino Alfano, il 3.5% al Fdl e Scelta civica raggiunge l’1.1%. La buona notizia per chi ha superato il 4% è che manderà a Strasburgo 3-4 deputati.Un risultato che – stando agli Exit poll della Emg realizzati per La7 – sorprende le aspettative, visto e considerato che si prevedeva per il Pd un 34.5%, per il M5S un 25.5% e per Forza Italia il 17%. «Il fatto è – continua Renzi – che più del 40% delle persone abbiamo espresso per la prima volta un voto che tra rabbia e speranza abbia fatto vincere la speranza con il doppio dei voti della rabbia. Questo risultato deve ridare la speranza a chi l’ha perduta. Riportare entusiasmo, speranza e lavoro. Questo è il momento in cui l’Italia deve capire che deve essere leader e non fanalino di coda. l’Italia deve guidare ed è bellissimo tornare a crederci. Noi sappiamo che con questo voto non possiamo cancellare la parola speranza dal vocabolario della politica».[divider] Ringrazia tutti, ringrazia anche Ncd-Udc per aver contribuito, a loro modo, affinché si potesse ottenere questo risultato. Con modestia e umiltà Renzi non ha voluto festeggiare i risultati, in primis perché non li ha letti come i suoi personali successi, in secundis perché ha voluto chiarire che questo risultato è la vittoria di un corpo dirigente che adesso ha ancora più responsabilità e doveri. Un corpo dirigente che deve rimboccarsi le maniche e mettersi immediatamente a lavoro. Non vincono le forze populiste, come in Germania del resto. Vince un Partito democratico con una percentuale molto alta, ma non inaspettata ed imprevedibile per tutti. Adesso Renzi invita tutte le forze politiche – compreso il M5S – al suo tavolo per scrivere le riforme. «L’Italia non solo non va indietro, ma va avanti. Tra i populisti e i restauratori deve nascere una terza via. Chiedo al M5S di non fare più show, di non usare più toni assurdi. Arriva un momento in cui uno si ricorda di essere italiano e io da Presidente del Consiglio dico che andremo avanti cercando di coinvolgere tutti. Noi siamo convinti che la riforma elettorale debba essere scritta insieme e sono convinto che ce la possiamo fare. Nessun paese singolo si salva da solo: investire sull’Europa è un interesse comune. Tutti insieme possiamo affermare un principio di investimento sull’Europa del futuro». [divider]Non manca un pensiero alle famiglie, ai lavoratori e alle persone che vivono situazioni di crisi. E c’è rispetto anche per gli italiani che non hanno votato il suo partito; c’è il rispetto per chi alle urne non è mai giunto per mettere una crocetta sulla scheda e per chi ha smesso di crederci. «Io considero – conclude Renzi – sia il voto a FI, sia il voto a Ncd, sia il voto al M5S. Meritano grandissimo rispetto i nostri connazionali che non hanno votato per noi. Noi rispettiamo i milioni di italiani che hanno votato per gli altri e speriamo di poter far tornare alle urne chi non ha votato. Il messaggio è arrivato forte e chiaro. Le riforme non sono un optional: le riforme sono un dovere. La sfida è a maggior ragione lanciata adesso e saremo all’altezza dei sogni più belli».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui