
Ercolano è in finale per la competizione Capitale Italiana della Cultura 2016!
Il prossimo 30 ottobre si avrà il responso e la città vincitrice riscuoterà un milione di euro e avrà l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. Le altre nove città in gara sono Aquileia, Como, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni.
Nel 2015 le città capitali sono state cinque: Lecce, Cagliari, Perugia, Ravenna e Siena, le cinque uscite sconfitte l’autunno precedente dalla competizione per diventare Capitale europea della cultura 2019, titolo che è andato a Matera.
L’iniziativa nasce “per richiamare l’attenzione sull’Italia come ‘museo diffuso’”, ha sottolineato il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. “E per non disperdere le attività portate avanti dalle cinque città durante la competizione”. Tutte hanno avuto una dotazione di un milione di euro per realizzare una parte dei progetti che facevano parte del dossier di candidatura.
Dal 2016 però la città capitale sarà una soltanto, scelta da una commissione di sette esperti nominata dal ministero della Cultura in base ai progetti presentati.
Lo scorso martedì 15 settembre Ercolano ha già fatto recapitare al Mibact il dossier elaborato dalla cabina di regia, costituita da Comune, Museo Archeologico Virtuale, Herculaneum Conservation Project, Ente Ville Vesuviane, Unione Industriali di Napoli e da Forum dei Giovani e Pro Loco Herculaneum, nel quale vengono sviscerate tutte le peculiarità e gli obiettivi che la città guidata dal sindaco Ciro Buonajuto vuole raggiungere. Un dossier indica quali punti salienti il rilancio del mercato degli abiti usati (Pugliano) con i percorsi di street art, ma anche la nascita di start up di imprese creative, i campi di volontariato internazionali su ambiente e archeologia, le mostre d’arte con un itinerario sul Caravaggio. All’Auditorium Rai di Napoli, in una conferenza stampa introdotta dal direttore del Centro Produzione, Francesco Pinto si è dichiarato fiducioso in una possibile vittoria della città campana. Il sindaco Ciro Buonajuto ha affermato: “A noi non interessa ottenere solo il riconoscimento di un milione di euro ma che questa vittoria possa diventare un volano di sviluppo non soltanto per l’economia. Questa occasione deve essere colta dalla comunità e noi dobbiamo creare delle strutture perché possa rimanere la capitale della cultura anche negli anni successivi. Il riconoscimento economico è importante per creare una serie di iniziative che possano far maturare una identità cittadina e l’orgoglio di essere nati in uno dei posti più belli del mondo. Questa è la mia sfida”. Anche il direttore generale dell’Unione Industriali di Napoli, Michele Lignola, ha affermato: “la città trova nel valore della cultura il trampolino per poter proiettarsi in avanti in una comunione di intenti, contrapposta all’individualismo, che è la condizione necessaria per costruire”.
Ercolano, l’unica città campana in gara, ha in effetti tutte le carte in regola per la vittoria, almeno dal punto di vista naturalistico: il Vesuvio, gli scavi archeologici, patrimonio dell’Unesco dal 1997, dove Soprintendenza e Herculaneum Conservation Project collaborano per un progetto fortemente voluto dall’americano David Packard, e ancora le ville vesuviane, il Santuario della Madonna di Pugliano, la chiesa più antica e più importante della città e dell’intera area vesuviana, e l’approdo borbonico di Villa Favorita.
Chi diventerà Capitale Italiana della Cultura 2016? Non ci resta che aspettare e fare il tifo: vinca la migliore!