
Continuano le polemiche su quanto accaduto in Via verdi la notte del 4 febbraio scorso nella sede del Consiglio Comunale di Napoli. Insomma il Comune, non dorme sonni tranquilli.
Il blitz sarebbe avvenuto nella notte di martedì subito dopo la chiusura degli uffici: i malviventi si sono introdotti nel palazzo ed hanno soppiantato l’intero edificio, prima al secondo piano frugando nella stanza del consigliere Marco Russo, e poi al quarto piano dove hanno rotto armadietti, svuotato cassetti e forzato brutalmente la porta d’accesso della stanza del consigliere Carmine Attanasio, il quale, ha denunciato il furto come intento intimidatorio nei suoi confronti.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori si tratterebbe più che di un atto intimidatorio, di un atto dimostrativo considerando anche il valore irrisorio del bottino portato via dai malviventi: una decina di euro e 5 buste di caffè. Un obiettivo a dir poco deludente si potrebbe pensare, o meglio un obiettivo insensato che magari sì, vuole solo sopraffare e intimorire i consiglieri comunali di Napoli.
A destare sospetti è stato anche il fatto che, da appena una settimana, il comando della polizia Municipale di Napoli ha rimosso la pattuglia dei vigili urbani notturni che faceva presidio fisso al consiglio comunale in Via verdi. Una scelta inconcepibile nonché assurda e rischiosa secondo il consigliere Attanasio nei confronti di chi, all’interno del Consiglio, ha proposto un ‘’taglio’’. “Ma se c’è da tagliare”, ribatte Attanasio,“si cominci a risparmiare sul numero di collaboratori: il consigliere Sgambati, ad esempio, si avvale di ben tre unità di personale per espletare il suo lavoro. A me ne basta una”.
Tante le proteste e le polemiche anche da parte di altri consiglieri comunali i quali hanno ricevuto lettere anonime di minacce. È necessario, dunque, intervenire e soprattutto, fin da subito, ripristinare il presidio della polizia in Via verdi.