

Il Napoli vestito da Argentina mette in scena allo stadio San Paolo di Fuorigrotta, chiamato così per l’ultima volta, uno show in onore di sua Maestà Diego Armando Maradona, nella gara di campionato contro la squadra capitolina. Quella maglia speciale a righe verticali bianco-azzurre dà a tutta la squadra l’energia e la concentrazione giusta. I partenopei con il Pibe de Oro nel cuore e nella testa non possono sbagliare e regalano a tutti i tifosi una notte di gloria.
Si comincia con il minuto di raccoglimento mentre sul display scorrono le immagini e le gesta dello scugnizzo argentino. Poi, come avvenuto in tutti i campi, la commozione per il lutto trova posto sulla fascia nera portata al braccio da tutti i giocatori per lasciare posto alle emozioni del campo.
Nella sfida Napoli – Roma aleggia la presenza di Diego
Inizia la sfida tra Napoli e Roma. Le due squadre hanno appena cominciato a studiarsi quando l’arbitro Di Bello al 10’ interrompe la gara per il più toccante minuto di silenzio in memoria di Diego. Allo scadere dei 60’’ è tutta la città che esplode in un fragoroso applauso sicuramente giunto fino al cielo, tant’è che lo spirito del più grande giocatore del mondo e del Napoli non tarda a farsi sentire nell’arena di Fuorigrotta.
Il Napoli cala il poker ed Insigne segna “alla Maradona“
Alla metà del primo tempo gli azzurri passano in vantaggio con una punizione da sogno di Lorenzo Insigne che potremmo definire “alla Maradona”: un tiro a giro del capitano che supera la barriera e finisce sul primo palo. Punizione perfetta con dedica al D10S ed esibizione della 10 alle telecamere. Nella ripresa, con un sinistro da fuori area, Fabian Ruiz raddoppia, poi ci pensa Mertens su una ribattuta di Mirante ed infine è Politano che, dribblando anche il portiere, chiude la pratica giallorossa con la squadra di Fonseca che non è mai stata in partita. Il Napoli esce dal campo dopo una partita perfetta con un poker contro la Roma nel segno di Diego Armando Maradona.
Prestazione scialba in Europa League. 1-1 contro gli olandesi dell’AZ Alkmaar
Lo stesso non può dirsi della prestazione del club azzurro offerta in Europa League a casa degli olandesi dell’AZ Alkmaar. Un buon primo tempo con Mertens che segna quasi subito, al 6’, ed altre occasioni sciupate sottoporta. La ripresa invece si apre con grossi rischi per la difesa azzurra che viene beffata da un corner che Martins Indi devia in porta sul filo del fuorigioco.
Ospina para un rigore e salva il pareggio
Il Napoli sbanda, nonostante le forze fresche inserite da Gattuso, ed il pericolo di disfatta si fa serio quando Bakayoko stende in area Aboukhlal ed è rigore contro. Sul dischetto si presenta Koopmeiners che prepara un sinistro angolato intercettato da Ospina che ci arriva, respinge e salva il pareggio. Il Napoli quindi non va oltre l’1-1 e sebbene primi nel girone F, per passare il turno gli azzurri devono almeno pareggiare l’ultima gara del 10 dicembre in casa contro la Real Sociedad, nello Stadio intitolato a Diego Armando Maradona.
Approvata dalla Giunta comunale la delibera, lo Stadio San Paolo sarà intitolato a Diego Armando Maradona
La Giunta del comune di Napoli, infatti, in settimana ha approvato all’unanimità la delibera proposta dal Sindaco Luigi De Magistris di dedicare lo stadio San Paolo al fuoriclasse argentino con la seguente motivazione: “Il più grande calciatore di tutti i tempi, i cui altissimi meriti sportivi sono stati tra l’altro riconosciuti con la nomina ad ambasciatore della FIFA, che con il suo immenso talento e la sua magia, ha onorato per sette anni la maglia della squadra del Napoli, regalandole i due scudetti della storia e altre coppe prestigiose, e ricevendo in cambio dalla città intera un amore eterno e incondizionato“.
Inoltre la delibera, autorizzata anche dal Prefetto della Provincia di Napoli, spiega come il campione Maradona abbia rappresentato i valori del Napoli e della città: “Ha incarnato il simbolo di riscatto di una squadra alla quale, negli anni più bui, ha dimostrato che è possibile rialzarsi, vincere e trionfare, offrendo al tempo stesso un messaggio di speranza e di bellezza all’intera città perché, attraverso le vittorie calcistiche del fuoriclasse argentino a vincere non è stata soltanto la squadra del Napoli, ma l’intera città, che si identifica pienamente in lui; sempre dalla parte dei più deboli e della gente comune, Maradona ha combattuto i pregiudizi e le discriminazioni di cui erano ancora oggetto i napoletani all’interno degli stadi, diventando idolo dell’intera città, che gli ha perdonato anche le debolezze e le fragilità dell’uomo che mai hanno offuscato la grandezza del campione”.