
E’ riesplosa la creatività a Napoli nel week-end, si è conclusa ieri sera la fiera Creattiva, svoltasi nel parco della Mostra d’Oltremare. Numerose sono state le presenze delle hobbiste e delle artigiane che sono accorse da tutta la Campania per incontrare dal vivo gli operatori del settore. Tra gli standisti, oltre ai soliti affezionati alla Creattiva, come: Filincanto, Fili e Forme, Creattiva srl, Idee per Creare, i Nastri di Mirta, Stamperia e tanti altri consultabili sul sito online della Fiera Creattiva, anche numerose associazioni napoletane. Una bella opportunità quest’anno è stata offerta ad un team di giovani creativi napoletani, selezionati tramite un concorso indetto dall’Assessorato ai Giovani in collaborazione con Fiera Promoberg, l’ente fiera organizzatrice, che gli ha permesso di partecipare a questa edizione. Lo scopo di questa accurata selezione, è stato dare spazio e visibilità a 10 giovani creativi napoletani per esporre senza alcun costo, e a titolo gratuito i propri lavori raggiungendo una visibilità enorme, in genere la fiera in tre giorni ha un’affluenza di oltre 10.000 visitatori. Tutti i nomi dei creativi napoletani sono reperibili sul sito della Creattiva di Napoli.
Tra le tante novità di quest’anno, molte nuove tecniche, come il Soutache, ossia un nuovo intreccio di fettucce da passamaneria per creare dei gioielli davvero molto appariscenti ed eleganti, che ricordano i bijoux dell’alta nobiltà di un tempo; oppure l’uso di un nuovo nastro di seta chiamato Shibori, che vede questa nuova tecnica diffondersi a macchia d’olio dal Giappone fino all’Europa. In tema di creazioni natalizie, questo è sicuramente l’anno del Fommy, un nuovo materiale termoformabile, in gomma che modellandosi con il calore permette la realizzazione di oggetti davvero molto belli, come personaggi 3D, bambole, decori per l’albero di Natale e così via. Anche il feltro rappresenta un materiale esposto da molte standiste, sicuramente molto particolare nella versione country delle dolls, ossia bambole realizzate in panno lana o feltro davvero molto suggestive che ricordano molto l’artigianato dei paesi nordici, fatto di fate e folletti del nord. Forte anche la presenza delle case editrici come: il Castello, Edizioni Cigra, Editoria srl, Edizioni Lumina, Prestigio Edizioni, Questo nostro mondo editrice, ecc., specializzate nella vendita di manuali e libri per l’hobbistica e le belle arti. Infine, si sono distinti tra i tanti, gli stand dedicati alle paste polimeriche, grazie a giovani artiste come Creo che realizzavano dei veri capolavori in pasta sintetica, topper per torte per il cake Design, bomboniere e medaglioni gioiello personalizzati con un’abilità e una manualità davvero al di fuori del normale. Tante le associazioni partecipanti e anche le Accademie di moda e Design della zona di Napoli, come quella di Maria Mauro che ha esposto degli abiti davvero particolari, fatti di oggetti inusuali, come quello realizzato con il metro da sarta, davvero originale e che sta a testimoniare come in questo lavoro sia soltanto la fantasia abbinata alla genialità a favorire la popolarità dei progetti creati. Oltre a tanti standisti del nord, in questa fiera spiccano gli standisti e le aziende del meridione, accompagnati da numerose associazioni di Napoli come l’Associazione di Tombolo napoletano, l’Arte del Ricamo Bacolese, l’associazione artistica Artando, l’Associazione Elfan Onlus e l’Istituto Professionale Michele Niglio per l’Industria e l’artigianato, il tutto con la collaborazione del Comune di Napoli, Assessorato Giovani, Creatività e Innovazione. Le partecipanti sono rimaste entusiaste e alla domanda cosa ne pensate della fiera Creattiva di Napoli, hanno risposto: “grazie a questa opportunità abbiamo scoperto un mondo di cui non conoscevamo l’esistenza”.
Il problema comune, infatti, delle creative del sud è la reperibilità dei materiali per la manodopera, che scarseggiano nel meridione, come i punti vendita specializzati per il loro commercio; proprio per questo l’evento diventa un’occasione di incontro non solo per l’acquisto dei materiali, ma anche per la condivisione e lo scambio di varie idee e progetti da realizzare. Chissà che non sia l’inizio di un settore in crescita che un giorno possa valorizzare anche le arti del sud Italia per farle elevare a protagoniste della creatività nazionale nel mondo intero.