
Nelle ultime settimane i numeri relativi alla pandemia di COVID-19, almeno in Italia, non sembrano scendere e fatta salva la Sardegna le altre regioni italiane oscillano tra il colore arancione e il rosso.
Nonostante sia trascorso un anno da quando questa emergenza sanitaria si è manifestata, risultano ancora scarse le informazioni da dare ai pazienti positivi al virus.
A darcene notizia è Teresa M. S. che ai nostri microfoni racconta la sua “avventura” contro il Covid-19.
A novembre è risultata positiva al Covid-19 e con il passare dei giorni si è negativizzata al coronavirus; pur essendo negativa ha riscontrato dei problemi di salute.
«All’inizio avevo pochi sintomi – dice Teresa – un pò di febbre ed una leggera perdita del gusto; quando mi sono rivolta al mio medico di base, senza visita, mi ha prescritto dell’antibiotico e del cortisone. Quando mi stavo per negativizzare ho accusato un broncospasma. Il medico di base dopo avermi visitato non ha riscontrato il broncospasma ma ha dedotto che derivasse dai farmaci»
Essendo che il covid-19 è un virus che si forma negli interstizi polmonari ed è visibile solo con una TAC e non con altri esami strumentali.
«Quello che vorrei denunciare è il fatto che se ti trovi in una situazione intermedia, in cui sei positivo ma saturi bene e quindi non puoi essere ricoverato non ti puoi sottoporre ad una TAC. – continua Teresa – In più vorrei sottolineare che nonostante la comunicazione del mio medico di base alla ASL, da parte loro non ho ricevuto nessun tipo di contatto. Il covid è un male terribile ma viene gestito male e manca una prevenzione sia a livello informativo che a livello di strutture atte a poter permettere gli esami strumentali a pazienti positivi ma che non sono da ricovero ospedaliero»