
Tre le sale occupate ieri al Martos di via Chiaia, e altre sale sono state aperte più tardi per il turno delle 22,30 vista l’affluenza, per festeggiare insieme i 30 anni di un capolavoro della cinematografia napoletana, “
Così parlò Bellavista” per la regia di
Luciano De Crescenzo ed un cast d’eccezione che annovera
Lucio Allocca,
Antonio Allocca,
le sorelle Fumo,
Isa Danieli,
Renato Rutigliano,
Gino Maringola,
Sergio Solli,
Renato Scarpa,
Benedetto Casillo,
Nunzio Gallo e tanti altri. E’ il secondo anno che lo speaker radiofonico
Gianni Simioli e il giornalista
Francesco Borrelli, regalano alla città una serata al cinema gratuita, insieme allo staff del Martos e alla disponibilità del suo direttore; l’anno scorso in occasione del compleanno di “Ricomincio da tre” di Troisi, quest’anno dell’amatissimo cult di De Crescenzo, a cui hanno partecipato circa 2000 napoletani. [divider]

Presenti alla serata lo stesso
De Crescenzo, sicuramente provato e commosso per la vera e propria festa che gli organizzatori hanno previsto per il suo arrivo, con un pastore, una torta e una linea di cioccolatini a lui dedicata
. Preferisce usare il termine “Vi voglio bene” ha spiegato e non “Vi amo” perchè “l’amore può passare ma l’affetto può solo aumentare nel tempo” per salutare i napoletani rappresentati nelle sale da diverse generazioni tra le quali anche coloro che sono nati molto dopo il 1984, data di uscita del film. In una delle sale anche l’attrice
Marina Confalone, protagonista nel film della storica scena della lavastoviglie che “nun vo faticà” osannata anche dall’Assessore alla Scuola e all’Istruzione del Comune di Napoli
Annamaria Palmieri che si ritiene orgogliosa della grande manifestazione per la città di Napoli che è meravigliosamente rappresentata – tra gioie e dolori – nel capolavoro del Professor De Crescenzo.
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Risate a più non posso, battute recitate a menadito dalla maggior parte del pubblico e una sola grande certezza che forse, quella Napoli che poteva essere criticata è sempre uguale per gli uomini d’amore ma allo stesso tempo le istituzioni cercano di lavorare per renderla anche una città fatta di uomini di libertà.
E quindi siamo quelli che per superstizione non compriamo la cassa da morto, ma anche quelli che alla cocaina preferiscono la genuina Natasha; sicuramente siamo rappresentati anche dalla camorra nel mondo, ma c’è anche chi l’altro stato lo rifiuta; siamo quelli curiosi davvero, che quando si accorgono che è successo qualcosa pur di capirlo si impicciano nei fatti degli altri, ma siamo quelli che affrontano la vita con dignità, con passione e con la speranza che Napoli tornerà ad essere una città in cui le persone vogliono restare.[divider]
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