
E’ ancora viva negli occhi di tutti la gioia per il quarto scudetto, i festeggiamenti e la grande bellezza di Napoli nel giorno della sfilata dei campioni.
Non mi soffermerò sulle gesta calcistiche, che lascio ai più competenti in materia.
Voglio invece parlare della caratteristica tipicamente napoletana che oggi viene semplicisticamente chiamata napoletanità, ma che invece è una molecola che riesce a svilupparsi ed avvilupparsi a doppia elica solo a Napoli: il genio.
Come si può altrimenti definire lo striscione apparso in Curva B nell’ultima di campionato? Non è una semplice coreografia da stadio. In una semplice immagine è racchiusa la storia di Napoli, che, scippata dai Savoia, catarticamente scippa al Nord lo scudetto all’ultimo giro.
Il bambino è sorridente perché sta giocando con un suo coetaneo, anche perché – è bene non dimenticarlo il calcio deve restare sempre e solo un gioco. Tutto il resto sono solo affari e spesso malaffari.
Cos’è dunque il Genio? “È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione” per citare una memorabile battuta di Amici Miei Atto II.
Ecco quindi il senso della semirovesciata di Mc Tominay che, con colpo d’occhio e velocità d’esecuzione, sblocca la partita e di fatto regala lo scudetto al Napoli: una genialata.
E come non parlare di un altro genio napoletano: il prof. Mario Rainone, docente di Fisica presso il Liceo Vittorini di Napoli.
Ormai è una star social al parti del suo collega Vincenzo Schettino. All’indomani dello scudetto conquistato, ha somministrato ai suoi alunni di seconda, problemi basati sulla necessità di calcolare la velocità e il tempo di caduta impiegati da Mc Tominay durante il suo gol da figurina Panini, oppure l’altezza massima raggiunta da Mister Conte quando, durante i festeggiamenti, è stato preso in braccio dai giocatori e lanciato verso l’alto.

Le tracce di questi problemi sono diventate virali tanto da raggiungere centinai di migliaia di visualizzazioni su tutte le principali piattaforme e condivise da importanti pagine social, da Spazio Napoli a Calciatoribrutti con interviste su quotidiani nazionali.
Due esempi fra i tantissimi del tipico genio napoletano, per cui quando sentirete dire “non tengo genio” state sicuri che non è di Napoli.