«I luoghi pubblici devono essere vissuti da cittadini e turisti, perché sono beni comuni, spazi da valorizzare nell’ambito di una leale collaborazione tra istituzioni, a cominciare dalla Soprintendenza», spiega così Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli, le ragioni che, due giorni fa, hanno spinto il Tar ad accogliere il ricorso presentato dal Comune di Napoli contro il decreto della Soprintendenza, all’interno del quale si ponevano vincoli all’utilizzo di piazza Plebiscito. Dunque il Comune è libero di organizzare in piazza concerti, iniziative economiche e manifestazioni, purché «non si deturpi non si saccheggi e muti la destinazione della piazza». In più dal Tar arriva il via libera al posizionamento di tavoli e sedie all’esterno del colonnato della chiesa di S. Francesco da Paola. [divider]«Mi auguro che adesso cessino gli ostacoli ingiustificati rispetto all’utilizzo di piazza Plebiscito e all’idea di città che abbiamo in mente», aggiunge il Sindaco. Si è perso molto tempo per questioni burocratiche e tante occasioni. I problemi sorsero con il concerto del 2013 di Bruce Springsteen, dopo il quale Giorgio Cozzolino, Sovrintendente ai Beni architettonici di Napoli, dichiarò: «Da oggi ci saranno vincoli più restrittivi per l’utilizzo di Piazza Plebiscito». Ormai questa dichiarazione appartiene al passato: il Comune vince e il primo evento – notizia abbondantemente confermata da settimane – sarà proprio il 18 maggio, dove per festeggiare il 50esimo compleanno della Nutella, sono previste performance di artisti, tra cui Mika. [divider]La soddisfazione per la “vittoria” contro la Soprintendenza è tanta ed è condivisa da cittadini e associazioni, come Uécap risveglio cittadino, il cui membro Donato Russo dichiara: «Sono visibilmente soddisfatto da questa sentenza che, restituisce alla piazza, ai napoletani e alla città stessa, quel decoro che merita. Vista la situazione di stasi in cui attualmente versa – e mi riferisco al fatto che sia troppo appetibile a vandali e malintenzionati – ritengo che questo sia un grosso successo per la cittadinanza».[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui