
Cesare Battisti, ex terrorista italiano attivo durante gli anni di piombo, evaso dal carcere nel 1981, dopo essere stato condannato a 12 anni in primo grado si era rifugiato in Brasile, dove aveva trovato protezione dai vari governi negli anni.
L’ex membro dei proletari armati per il comunismo, condannato all’ ergastolo in Italia per quattro omicidi risalenti agli “anni di piombo” è scomparso ed è considerato latitante, a seguito del mandato di arresto del Supremo Tribunale Federale del Brasile. Il Presidente Michel Timer ha firmato il decreto di estradizione verso l’Italia, dove deve scontare l’ergastolo per la sua partecipazione ai quattro omicidi.
Cesare Battisti non si trova e la polizia brasiliana non esclude che possa essere fuggito fuori dal Brasile, in Bolivia soprattutto, paese in cui conta amicizie ad alto livello.
È questa l’ipotesi avanzata dall’ ex giudice brasiliano Walter Maierovitch, riportando fonti dell’ intelligence, ricordando anche un tentativo di fuga del passato : “la nostra convinzione è che Battisti si troverebbe in Bolivia”, ha detto il magistrato a Radio Cbn. “Gli agenti – ha concluso – sostengono che Battisti godrebbe là dell’appoggio del vicepresidente boliviano Alvaro García Liniera che fu membro del movimento guerrigliero Tupac Katari’”.
Secondo la testata Uol, che non cita fonti, Battisti potrebbe aver varcato da almeno 10 giorni i confini del Brasile, che si estendono per 17mila chilometri e sono valicati anche da strade locali prive di posti di controllo.
Due tentativi di catturarlo sono falliti lunedì nello Stato di San Paolo. La polizia federale aveva ricevuto due segnalazioni anonime di possibili nascondigli, dopo aver fatto appello alla popolazione per informazioni e diffuso fotografie di 20 possibili travestimenti. Secondo Uol, la divisione antiterrorismo ha cercato Battisti nelle due località, ma invano.
Il neopresidente Jair Bolsonaro ha dato alcuni aggiornamenti in un video postato sui suoi canali social. “Battisti è latitante”, ha spiegato Bolsonaro, sostenendo che l’italiano si troverebbe con qualche complice fuori dal Brasile. Un timore che era già stato ammesso dal ministro della pubblica sicurezza Raul Jungmann: “ci sarebbe dunque la possibilità concreta che Battisti si stia dirigendo verso Bolivia o Paraguay, e forse potrebbe avere già raggiunto uno di questi Stati”.
Ci sono anche altre due nazioni del continente americano in cui Cesare Battisti sarebbe al sicuro. Si tratta del Belize, attualmente governato dal partito di centro destra Udp, e della Giamaica, dove al governo si trova il Partito laburista che, a dispetto del nome, è in realtà un partito conservatore. Entrambi questi Stati non hanno un trattato di estradizione con l’Italia.
Nel frattempo, secondo quanto riportato dal portale G1, la polizia federale brasiliana ha contattato gli avvocati di Battisti per convincerlo a consegnarsi “senza grandi scandali”. Il messaggio però non è stato recapitato perché i legali hanno ammesso di non avere contatti da almeno 5 giorni, da quando appunto è stato emesso il mandato di arresto.
“Se lo prendiamo parte subito per Roma”, ha promesso il procuratore generale del Brasile Grace Mendonça. Ma la strada per arrivare a Battisti sembra ancora lunga.