
Quante volte è capitato di vedere i parcheggi riservati ai disabili occupati da macchine che, in realtà, non dovrebbero stare là? I conducenti cercano di cavarsela sempre con le solite scuse e, per questo motivo, a Bergamo il “Comitato Provinciale per l’abolizione delle barriere Architettoniche” insieme all’Associazione Disabili Bergamaschi ha deciso di ribellarsi a questa situazione. Davanti a Palazzo Frizzoni, sede del municipio, in Piazza Matteotti, ovvero in pieno centro città, i posti auto sono stati occupati da ventidue carrozzine con affissi i cartelli “Mi sono fermato solo un attimo”, “Torno subito”, “Non ho visto le strisce”, ovvero le risposte che i disabili ricevono, ogni volta, da coloro che occupano abusivamente i parcheggi con le strisce gialle. Si tratta di una manifestazione silenziosa, ma molto significativa che ha avuto un ottimo riscontro. L’obiettivo era quello di aumentare la sensibilità verso il prossimo per quanto riguarda questo malcostume tipicamente italiano. Non si è voluto protestare contro la mancanza di parcheggi adeguati.
I parcheggi ci sono, ma vengono usati in modo scorretto. La protesta si scaglia, soprattutto, contro coloro che sfruttano il permesso nominativo di qualche parente disabile, non presente al momento, per poter parcheggiare dove vogliono ed evitare la fatica di fare, magari, qualche metro in più a piedi. Queste persone sfruttano la disabilità di una persona di famiglia per la loro comodità. Non è la prima volta che succede un evento del genere. Lo scorso anno il Portogallo ha visto le città di Lisbona e di Vila Real ribellarsi a tutto questo, nello stesso modo in cui è avvenuto a Bergamo. E carrozzine con messaggi provocatori sono state le protagoniste anche oltreoceano, ad Avenida James, in Brasile. Questa protesta di Bergamo è stata una sorpresa, ma che darà molto a cui pensare e, forse, farà capire alle persone che con la disabilità non si scherza.