È stata presentata venerdì 11 aprile, nella sala Silvia Ruotolo della quinta municipalità in Napoli, l’Associazione antiracket Vomero Arenella in memoria di Maurizio Estate, un giovane ragazzo che il 13 maggio 1993 fu ucciso perché provò ad evitare che venisse portato a termine lo scippo ad un cliente della sua officina. Aveva 22 anni e si sarebbe dovuto sposare dopo poche settimane. A guidare l’Associazione è Attilio Falso; il vicepresidente è Marco Cava e il segretario Davide Estate. «Siamo 15 soci, ma nei fatti siamo 15 presidenti perché avremo tutti lo stesso grado di responsabilità», commenta il presidente Falso. Dunque tra i quindici soci vi sono commercianti ed imprenditori edili. [divider]Il fine principale dell’Associazione è quello di offrire ad un proprietario o un gestore di un esercizio la possibilità di denunciare l’eventuale estorsione; perché, come diceva Paolo Borsellino “la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”. Un’occasione per tutelare e tutelarsi. Insieme si può combattere la criminalità, ma è necessario che l’azione non sia del singolo: è fondamentale un movimento culturale, sociale e morale. Per smuovere le coscienze bisogna dare un’alternativa, una speranza. L’Associazione antiracket sembra essere quella breccia in un quartiere complesso e in crisi, bisognoso di sapere che non è stato abbandonato. «È una vera e propria svolta per il territorio del Vomero-Arenellavisto che gli operatori economici potranno essere più al sicuro – commenta Mario Coppeto, presidente della V municipalità – è un organismo di tutela che si insidia dopo tante battaglie;uniti dal comune obiettivo di sconfiggere insieme il cancro del racket e dell’usura». [divider]Un’iniziativa atta anche a rendere giustizia a tutte le vittime della criminalità. Vittime innocenti, per lo più. È come se il loro sacrificio e il loro ricordo fosse servito a smuovere gli animi della gente: è come se, finalmente, si fosse capito che bisogna urlare, denunciare, parlare per combattere un sistema che ha già causato troppo dolore e rabbia. «Il rumore degli spari fa paura ma quello del silenzio ancora di più – aggiunge l’assessore Alessandra Clemente – La scelta di far nascere questa Associazione onora la memoria di mia madre, di Salvatore Buglione, di Maurizio Estate e di Giancarlo Siani».[divider] Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui