
[dropcap]C[/dropcap]hi lavora in un’ azienda sa bene che i modelli gestionali utilizzati fino ad oggi sono basati su di una struttura piramidale e gerarchica mentre l’ organizzazione del lavoro è troppo spesso rigida a discapito dei lavoratori.
Pensare all’ azienda solo in termini di performance, e quindi solo con accezioni materialistiche delle risorse umane, non è più possibile. Là, dove le relazioni umane sono sottovalutate o inesistenti, grazie ad un clima in cui sono al primo posto l’invidia e l’ambizione, non si può sicuramente parlare di condizioni lavorative ottimali e serene e si noteranno solo risultati negativi sotto profilo umano. A partire dall’ equazione in cui la qualità delle relazioni è paragonabile alla qualità dei processi e di conseguenza dei risultati, è inevitabile non essere centrati sulla persona, in ogni sua manifestazione, inclusi talenti e valori.
L’approccio umanistico prevede dunque nelle aziende un clima di apertura al dialogo, al confronto ed alla collaborazione per favorire un ambiente stimolante. Il ruolo del counseling nelle aziende è nella formazione di abilità di ascolto, di empatia e di comprensione. Un servizio di counseling, partendo in primo luogo dai manager, ed estendendolo a tutti i lavoratori, avrebbe forma e ruolo di aiuto e sostegno funzionale nell’affrontare le problematiche conflittuali e comunicative di natura sia lavorativa che personale.
Come direbbe Aristotele: “Il piacere nel lavoro aggiunge perfezione al compito che svolgiamo, ed io mi sento di aggiungere che ciò può avvenire solo in assenza di tensioni e stress”.
Massimiliano Notaro