
“Dove eravamo rimasti?”
La candidatura di Antonio Bassolino a sindaco di Napoli nelle prossime elezioni amministrative, annunciata personalmente sui propri profili social, è il vero coup de théâtre di questa campagna elettorale. Almeno fino ad ora.
“Fare il Sindaco è stata l’esperienza più importante della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città… Napoli prima di tutto, prima di ogni interesse di parte”. Così l’ex Presidente ha annunciato il suo rientro in pista sulla propria pagina Facebook.
Prove tecniche in tal senso erano già state fatte nel 2016, quando il Partito Democratico ricorse allo strumento delle elezioni primarie per stabilire il futuro candidato alla guida della città, poi individuato in Valeria Valente, risultata vincitrice proprio a discapito dell’ex sindaco. Consultazioni contestatissime e, a detta di molti, caratterizzate da pesanti irregolarità che, senza dubbio, segnarono un momento decisivo per quello che sembrò il tramonto definitivo dell’uomo politico Bassolino.
E invece siamo ancora qui, 73 anni e non sentirli. Bassolino guarda al futuro. Mette a fuoco i problemi, tanti, atavici, della città. Ammette che la sfida che ha accettato è difficile ma non impossibile.
Questa volta, però, non ci sarà un partito alle spalle. Nemmeno una corrente nazionale a supporto. Bassolino correrà da solo, verosimilmente alla guida di una lista civica – ovvero di una coalizione di liste civiche – che, ad oggi, è tutta ancora da costruire.
Netta la distanza palesata dalle varie forze politiche rispetto alla candidatura dell’ex Presidente. “Ci vuole discontinuità con il passato” affermano i 5 stelle; “l’immagine di Bassolino è quella della città dei rifiuti” tuona De Magistris. Il PD cittadino, dal canto suo, convoca con urgenza la segreteria per pianificare le prossime mosse. Il primo palpito dopo settimane di placido letargo politico.
Quel che è certo è che il tentativo strenuo di bipolarizzare il prossimo confronto elettorale cittadino, sostenuto per lo più dal PD e dal Movimento 5 stelle – già minato dalla auto-candidatura dell’assessore Clemente, in quota Dema, degli scorsi mesi – sembra uno scenario ad oggi ormai poco praticabile.
Tuttavia, il fermento cittadino, per la maggior parte contraddistinto da voglia di partecipare e laicità politica, è in questi giorni in grande aumento. Si moltiplicano, di giorno in giorno, i gruppi e le associazioni di giovani under 40 (e meno giovani), senza tessere di partito in tasca, pronti a scendere in campo e dare, ognuno per le sue competenze, il proprio contributo alla causa cittadina, in vista degli anni decisivi che attendono Napoli e l’Italia intera.
Probabilmente la forza politica che meglio saprà intercettare questo sentimento si giocherà le maggiori chances di poter scrivere la storia prossima e futura di Napoli.
E Bassolino, che al momento sembrerebbe solo ma che ben conosce la politica – con le sue astruse dinamiche – e la gente, certamente non ha nulla da perdere.

fonte: antoniobassolino.it