
Non sappiamo se quello che è accaduto ieri durante il congresso del Sap, secondo sindacato per numero di iscritti della polizia, è ascrivibile alla legge del branco, alla solidarietà corporativa o semplicemente perchè la mamma dei cretini è sempre incinta.
Oltre al danno anche la beffa; oltre alla morte del proprio figlio anche gli applausi e la solidarietà costante ai suoi assassini deve affrontare tutti i giorni Patrizia Moretti, madre del giovane Federico Aldovrandi, il diciottenne che a seguito di un controllo in strada da parte di 4 poliziotti il 25 settembre del 2005 a Ferrara fu barbaramente picchiato fino a morire.[divider]I 4 poliziotti – Paolo Forlani, Luca Pollastri, Enzo Pontani e Monica Segatto – sono stati condannati dalla Corte di Cassazione per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e 6 mesi, tre anni dei quali coperti però dall’indulto.
Dopo la becera manifestazione di solidarietà ai poliziotti svoltasi lo scorso anno proprio a Ferrara sotto le finestre degli uffici comunali dove lavora la Signora Moretti, ieri durante la sessione pomeridiana del congresso riminese del Sap è andata in scena l’ultima vergognosa manifestazione di solidarietà a questi poliziotti. All’annuncio della loro presenza (mancava solo la poliziotta) è scattato una standing ovation ed un applauso lungo circa 5 minuti.
Cinque minuti che devono essere sembrati un’eternità alla mamma di Federico che esprime solo ribrezzo e sgomento «È terrificante, mi si rivolta lo stomaco – ha detto – Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? È estremamente pericoloso».
Massima solidarietà verso la famiglia Aldovrandi sia dal Premier Renzi, che dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano e dal Capo della Polizia Alessandro Pansa. Tutti sottolineano che il gesto è stato gravissimo ed inaccettabile, «che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio» come sottolinea il Capo del Viminale.[divider]Dal canto suo il sindacato ha replicato per bocca del neosegretario Tonelli che «l’onorabilità della Polizia di Stato è stata irrimediabilmente vilipesa e solo una operazione di verità sarà in grado di riscattare il danno patito. Alla stessa stregua i nostri colleghi, ingiustamente condannati, hanno patito un danno infinito».
Molti giornalisti si affrettano a commentare che i poliziotti sono da capire perchè proprio durante il congresso si stava discutendo dei nuovi tagli previsti alle forze dell’ordine e di come sia diventato difficile lavorare.
Quello che resta, a seguito di gesti come quello di ieri ai danni un giovane che è morto, però è solo questa pantomima che qualifica questi poliziotti per quello che sono, ossia squadristi. Non sia mai detto che si debba fare di tutta l’erba un fascio ma gli indizi che vanno in questa direzione sono veramente già troppi.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
Oltre al danno anche la beffa; oltre alla morte del proprio figlio anche gli applausi e la solidarietà costante ai suoi assassini deve affrontare tutti i giorni Patrizia Moretti, madre del giovane Federico Aldovrandi, il diciottenne che a seguito di un controllo in strada da parte di 4 poliziotti il 25 settembre del 2005 a Ferrara fu barbaramente picchiato fino a morire.[divider]I 4 poliziotti – Paolo Forlani, Luca Pollastri, Enzo Pontani e Monica Segatto – sono stati condannati dalla Corte di Cassazione per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e 6 mesi, tre anni dei quali coperti però dall’indulto.
Dopo la becera manifestazione di solidarietà ai poliziotti svoltasi lo scorso anno proprio a Ferrara sotto le finestre degli uffici comunali dove lavora la Signora Moretti, ieri durante la sessione pomeridiana del congresso riminese del Sap è andata in scena l’ultima vergognosa manifestazione di solidarietà a questi poliziotti. All’annuncio della loro presenza (mancava solo la poliziotta) è scattato una standing ovation ed un applauso lungo circa 5 minuti.
Cinque minuti che devono essere sembrati un’eternità alla mamma di Federico che esprime solo ribrezzo e sgomento «È terrificante, mi si rivolta lo stomaco – ha detto – Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? È estremamente pericoloso».

Massima solidarietà verso la famiglia Aldovrandi sia dal Premier Renzi, che dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano e dal Capo della Polizia Alessandro Pansa. Tutti sottolineano che il gesto è stato gravissimo ed inaccettabile, «che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio» come sottolinea il Capo del Viminale.[divider]Dal canto suo il sindacato ha replicato per bocca del neosegretario Tonelli che «l’onorabilità della Polizia di Stato è stata irrimediabilmente vilipesa e solo una operazione di verità sarà in grado di riscattare il danno patito. Alla stessa stregua i nostri colleghi, ingiustamente condannati, hanno patito un danno infinito».
Molti giornalisti si affrettano a commentare che i poliziotti sono da capire perchè proprio durante il congresso si stava discutendo dei nuovi tagli previsti alle forze dell’ordine e di come sia diventato difficile lavorare.
Quello che resta, a seguito di gesti come quello di ieri ai danni un giovane che è morto, però è solo questa pantomima che qualifica questi poliziotti per quello che sono, ossia squadristi. Non sia mai detto che si debba fare di tutta l’erba un fascio ma gli indizi che vanno in questa direzione sono veramente già troppi.[divider]Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui
[review]