
Pochi giorni fa si apprendeva dal sito ufficiale della band l’uscita dal gruppo, dopo 25 anni di attività, dello storico batterista Giorgio Prette; e ieri, 10 novembre, sempre dal sito ufficiale degli Afterhours il mondo italiano dei fan ha appreso che la stessa decisione è stata ufficializzata anche da Giorgio Ciccarelli, chitarrista, già fondatore dei SUX ed entrato nella famiglia Afterhours 15 anni fa. Sembrerebbero molto diversi i motivi per cui Prette e Ciccarelli hanno deciso di prendere altre strade: ci sono stimoli ormai pigri, altri progetti a cui dare priorità, ma a unire la decisione di entrambi vi è sicuramente una profonda riflessione in diversi anni, frutto di un lunghissimo periodo di tentativi, discussioni laceranti, ripensamenti e contraddizioni. “Non è facile per chi va e non sarà facile per chi resta ma le cose gravi, nella vita, sono altre.
Gli Afterhours sono sempre stati un gruppo di persone inquiete e in movimento. Non sarà mai diverso da così perché è quello che siamo nel profondo e di questo siamo fatti”. Sono le parole del leader Manuel Agnelli che in una sorta di candido editoriale risponde ai fan che, giustamente, pretendevano spiegazioni al riguardo,consolidando il rapporto artista-pubblico con un sincero “fidatevi” per quel che sarà e “rispettateci in questo momento buio e per quel che sta succedendo”. Intanto si uniranno alla band, per il tour teatrale, Fabio Rondanini (Calibro35) e Stefano Pilia (Massimo Volume) : “Con loro non vogliamo tamponare un’assenza o replicare quello che abbiamo già fatto ancora e ancora in passato, ma provare ad esplorare di nuovo“, conclude Agnelli.
“Non c’è niente che sia per sempre” recitava Non è per sempre brano dell’omonimo album del 1999 che dopo 15 anni si presenta sottoforma di beffardo presagio. C’è una speranza però, perché quello di Prette e Ciccarelli non è un vero addio, si legge sempre nel comunicato: “E’ possibile che in un futuro vicino o lontano si torni a suonare insieme”.