
Luoghi che parlano



Borghi come Castellabate, San Mauro Cilento, Pollica, Pisciotta e Gioi sono scrigni di bellezza e memoria. Le case in pietra, i vicoli stretti, le piazze silenziose al mattino e animate la sera, offrono un’esperienza lontana dal turismo di massa. Qui si vive la Campania autentica, fatta di gesti semplici, sorrisi sinceri e panorami mozzafiato.
Ogni borgo ha la sua leggenda: a Castellabate si narra del barone che fondò il paese “per non morire mai”; a Gioi si racconta del pane di farina di castagne che salvò la popolazione dalla carestia; a Pisciotta, le storie di pescatori e sirene si intrecciano con il profumo delle alici sotto sale.
Ospitalità e sapori

Agosto è anche il mese delle sagre: a San Mauro si celebra il fico bianco del Cilento, presidio Slow Food, con piatti dolci e salati; a Pollica si festeggia il grano, con laboratori di panificazione e danze popolari; a Gioi si prepara la “soppressata cilentana”, regina dei salumi locali.
Le case vacanza e i B&B sono spesso gestiti da famiglie del posto, che accolgono i visitatori come amici. Qui non si affitta una stanza, ma si entra in una storia fatta di racconti e tradizioni.

Cultura e comunità


I borghi cilentani sono anche luoghi di cultura: concerti di musica popolare, spettacoli teatrali all’aperto, letture sotto le stelle e mostre di artigianato locale. Le associazioni organizzano trekking narrativi, dove si cammina tra sentieri e si ascoltano storie di briganti, contadini e santi.
Il progetto “Borghi Parlanti”, promosso dal Parco Nazionale del Cilento, ha creato audioguide e installazioni interattive che permettono ai visitatori di ascoltare racconti direttamente dai luoghi. Un modo innovativo per valorizzare la memoria orale e coinvolgere le nuove generazioni.
Un agosto che lascia il segno



Visitare i borghi del Cilento ad agosto significa vivere un’estate diversa: più lenta, più profonda, più vera. È un viaggio che non si misura in chilometri, ma in emozioni. Dove ogni incontro è un dono, ogni sapore è un racconto, ogni tramonto è una poesia.
Nel silenzio di una piazza illuminata da lanterne, tra il profumo del basilico e il suono di una chitarra, si scopre che la bellezza non ha bisogno di clamore. Basta saperla ascoltare.