
Un patrimonio ritrovato




Nel 2025, diverse ville storiche hanno riaperto al pubblico con nuovi percorsi museali, giardini restaurati e spazi dedicati all’arte contemporanea. Villa Campolieto, con il suo colonnato affacciato sul Golfo, ospita una mostra permanente sulla vita borbonica; Villa Favorita, immersa in un parco di agrumi, è diventata sede di concerti e laboratori didattici; Villa delle Ginestre, dove soggiornò Giacomo Leopardi, propone visite guidate letterarie e recital poetici.
Restituire queste ville alla comunità significa riaccendere la memoria di un territorio straordinario. Ogni affresco, ogni fontana, ogni scorcio racconta una storia di bellezza e resistenza.
Cultura e natura in dialogo

Le ville vesuviane non sono solo monumenti, ma luoghi vivi dove arte e natura si incontrano. I giardini all’italiana, con siepi geometriche, fontane e pergolati di glicine, sono stati ripristinati secondo criteri botanici storici. Alcuni ospitano installazioni artistiche, spettacoli teatrali e degustazioni di prodotti locali, in un connubio tra passato e presente.
Il progetto ha coinvolto anche le scuole del territorio, con laboratori di restauro, fotografia e storytelling. I giovani diventano così custodi attivi della memoria, protagonisti di una rinascita che parte dal basso.
Un itinerario da vivere

Il Miglio d’Oro è oggi percorribile anche a piedi o in bicicletta, grazie a una nuova pista ciclabile che collega le principali ville. Lungo il percorso, pannelli interattivi raccontano la storia del luogo, mentre guide locali offrono tour tematici: dal barocco napoletano alla botanica vesuviana, dalla musica classica alla letteratura.
Camminare qui è come sfogliare un libro illustrato: ogni villa è una pagina, ogni giardino un capitolo.
Un maggio di rinascita

In un mese che celebra la primavera, le ville vesuviane tornano a fiorire, offrendo al pubblico un’esperienza multisensoriale fatta di arte, profumi, storia e paesaggi. Un invito a riscoprire la Campania meno nota, ma profondamente affascinante.
Nel silenzio di un giardino antico, tra il canto degli uccelli e il profumo dei limoni, si riscopre il senso profondo della bellezza: quella che resiste, che si rinnova, che appartiene a tutti.