
Il Candidato in consiglio Regionale della Campania nella lista moderata “Noi di Centro”: “Lo sport deve tornare a essere un valore aggiunto per tutti, non un lusso per pochi pagato con le tasse, la pazienza e la sicurezza della maggioranza”
NAPOLI – “Le immagini degli scontri che hanno anticipato la partita di Champions tra Napoli e Sporting Lisbona sono di una stagione che speravamo di aver archiviato. Liquidare questi episodi come opera di “pochi violenti” è un alibi troppo comodo, una narrazione che fa il gioco di chi non vuole vedere il problema reale: l’incapacità di gestire un fenomeno complesso che va ben oltre la partita di calcio.”
Lo afferma Enrico Ditto, imprenditore e candidato al Consiglio Regionale della Campania con la lista “Noi di Centro“.
«Il punto è il paradosso che i cittadini sono costretti a subire», incalza Ditto. «Mentre gli elicotteri volano sulle teste dei residenti di Fuorigrotta – anche su quelle di chi non è interessato al calcio – la benzina la pagano i contribuenti. Mentre un agente di polizia municipale viene sottratto a un incrocio trafficato o a un’emergenza per essere blindato in una task-force allo stadio, si crea un disservizio per tutti. Il risultato? Nonostante l’enorme investimento di tempo e risorse pubbliche, facciamo il giro del mondo con immagini da guerriglia urbana. Così, la gioia collettiva del calcio si trasforma in una pesante sottrazione alla collettività: meno sicurezza, meno servizi e un danno d’immagine incalcolabile».
«È ora di dire basta e invertire la rotta», continua il candidato di “Noi di Centro”- «Le società di calcio sono imprese private con fatturati milionari. Non è più accettabile che i costi sociali e di sicurezza derivanti dai loro eventi ricadano interamente sulla comunità. Chi genera enormi profitti deve farsi carico delle esternalità negative che produce. È un principio di responsabilità sociale d’impresa». «La proposta che, a voce alta, porteremo in Regione si articola su un piano concreto che lega la responsabilità economica alla ricaduta sociale e alla prevenzione culturale. Introdurremo innanzitutto un Contributo di Sicurezza Obbligatorio a carico delle società sportive per le partite a rischio, calcolato sugli incassi, perché non si tratta di una nuova tassa ma di una giusta corresponsabilità. Queste risorse, anziché disperdersi, confluiranno direttamente in un Fondo di Compensazione Territoriale, pensato per finanziare servizi e progetti di riqualificazione urbana proprio nei quartieri, come Fuorigrotta, che subiscono i maggiori disagi. Parallelamente, la Regione dovrà farsi promotrice di un Patto per il Tifo Educativo, creando un tavolo permanente con club, scuole e associazioni per avviare programmi che isolino culturalmente la violenza e trasformino la passione sportiva in una risorsa per i giovani».
Enrico Ditto sottolinea che: «Lo sport deve tornare a essere un valore aggiunto per tutti, non un lusso per pochi pagato con le tasse, la pazienza e la sicurezza della maggioranza. Da imprenditore e cittadino credo che serva una nuova cultura della responsabilità: chi trae benefici economici da un evento sportivo deve anche contribuire a proteggerne la dimensione civile e collettiva. Non possiamo più accettare che il divertimento di alcuni diventi un disagio per molti.
La Campania- conclude poi- può e deve dimostrare che sicurezza, sport e comunità possono convivere in equilibrio, con rispetto reciproco e visione condivisa».