
L’arte come risposta al degrado urbano. È questa la mission di AreaLab35, lo spazio creativo fondato da Fabrizio Scomparin e Stefano Nasti al Centro Direzionale di Napoli che ospita – dal 27 settembre al 12 ottobre – la prima mostra personale del pittore contemporaneo Dario Saetta, in arte DASA.
(AreaLab35 – Via Giovanni Porzio 4, Centro Direzionale di Napoli) Nelle due settimane di esposizione i visitatori potranno ammirare venticinque dipinti su tela di medio formato, opere che rappresentano la ricerca pittorica dell’artista, architetto, da sempre legato a una visione estetica capace di coniugare rigore e libertà. L’apertura al pubblico è a partire dalle 19.
“DARIO SAETTA – OPERE” – curatore il professore Silvano Saccone – non è soltanto un’esposizione, ma il tassello di un progetto culturale che intende usare l’arte per restituire vitalità a uno dei luoghi simbolo della città, percepito come grigio e abbandonato ma dalle grandi potenzialità. “Area Lab 35 non è semplicemente una galleria – spiega Stefano Nasti – ma un piano di rigenerazione urbana. Vogliamo portare bellezza nel Centro Direzionale di Napoli e stimolare una ‘scossa’ positiva. Il nostro obiettivo è creare empatia e connessione, offrendo un luogo dove artisti e appassionati possano incontrarsi, valorizzare le loro visioni e trasformare un’area dimenticata in un centro di creatività e cultura. Crediamo che l’arte possa essere un catalizzatore di cambiamento e un atto di amore per la nostra città”. “Esporre per la prima volta a Napoli, e in particolare al Centro Direzionale, ha per me un valore speciale. Questo luogo, che viene raccontato solo come una periferia trascurata, diventa oggi lo spazio in cui l’arte può riaccendere vita, colore e dialogo – è il commento di Dario Saetta – La mostra mi permette di far conoscere la mia ricerca pittorica che nasce dal bisogno di tradurre emozioni e visioni in immagini, di dare forma a un linguaggio personale che unisce la precisione dell’architettura alla libertà del gesto creativo. Ringrazio AreaLab35 e Kaos48 per aver reso possibile questo incontro: sono convinto che da qui possa partire un percorso nuovo, dove i luoghi e le persone ritrovano senso e futuro attraverso la cultura”.