Con una visita in anteprima lunedì 15 settembre alle ore 11.30, il museo la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre (via Luigi Settembrini 79 – Napoli) ha inaugurato la mostra di Pietro Lista In controluce, curata da Renata Caragliano.
Cinquant’anni di carriera
L’esposizione documenta cinquant’anni di carriera dell’artista umbro che dal 1954 vive e crea in Campania, ed è in linea con le proposte del museo Madre, il cui principale obiettivo è la creazione di un archivio dell’arte contemporanea del sud Italia, in cui opere di artisti autoctoni e internazionali possano dialogare in un confronto ricco e fecondo.

L’inaugurazione
L’inaugurazione ufficiale della kermesse, introdotta da Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ed Eva Fabbris, Direttrice del museo Madre, insieme alla storica dell’arte e curatrice Renata Caragliani e allo stesso artista, si concluderà con l’intervento del Presidente Regione Campania Vincenzo De Luca.
Le sezioni della mostra
Le Cinque sezioni tematiche allestite in sette sale al secondo piano del museo, prendono in considerazione alcuni aspetti della produzione di Lista che ricorrono e coesistono in tempi diversi, a partire dai lavori e dalle azioni performative incentrate sulla “Luce”, fonte che accende e spegne continuamente l’energia creativa dell’artista.
Il progetto, frutto di due anni di ricerche, “si sofferma su alcune modalità del lavoro di Pietro Lista, sul suo modo di creare connessioni e relazioni di senso sempre nuove e imprevedibili tra le proprie opere, costruendo così un personalissimo universo creativo.”
Le opere
Più di cinquanta le opere in mostra, da quelle storiche della seconda metà degli anni Sessanta alle più recenti (anche inedite), che documentano una produzione contraddistinta dalla varietà di temi e dalla continua sperimentazione di tecniche e materiali: pittura, disegno, scultura, incisione e anche performance.
Il buio spezzato da lampi di luce è uno dei motivi portanti nel lavoro di Pietro Lista: “Ho lavorato soprattutto sulla luce negli anni Sessanta. Non mi muovevo nell’ambito delle ricerche visuali e cinetiche ma mi interessava la luce come possibilità di esplorazione virtuale degli spazi. Tutto ciò che si vede è uno scherzo della luce. La luce rimbalza negli occhi, la luce proietta ombre, crea profondità, forme, colori. Spegni la luce ed è tutto finito.”
Ci sono poi le Nuvole, elemento raccolto nella serie-manifesto Cielitudine, con le quali si palesa l’attrazione per il cielo, in un una pittura mutevole che obbliga lo sguardo ad andare verso alto. Una porta semiaperta da cui filtra una scheggia di luce, introduce e conduce ad i grandi oli su tela o su carta, opere monocromatiche che partono dagli inizi di questo millennio. Nero di Marte, il cui nome trae origine dal ruolo della divinità e dall’influenza del pianeta nella preparazione del ferro secondo la tradizione propria degli alchimisti, esprime un profondo senso mistico e religioso. Un autoritratto dell’artista introduce alla sezione “Corpi acefali”, dipinti che rappresentano corpi senza organi, dove l’immagine-figura in bianco e nero è quasi la controparte di sé stesso, ma senza occhi, né naso, né bocca. L’arte fa perdere “la testa” a volte, ma poi può capitare il contrario e la si ritrova un autoritratto che “si è ritratto da sé stesso e dal proprio corpo, lasciando solo la testa”; nella serie di lavori La testa “ritrovata” dell’artista, disegni in bianco e nero realizzati a china su carta oscillano ancora una volta tra il buio e la luce.
Foto, inviti, cataloghi, testimoniano la persistente ricerca di Lista nel farsi animatore e promotore di spazi per l’arte in Campania, come avvenuto per la galleria Taide spazio per, aperta nella prima metà degli anni settanta a Mercato San Severino, poi spostatasi a Salerno e accompagnata negli anni Ottanta dalla pubblicazione di una rivista omonima. Ne sono ulteriore testimonianza la fondazione del MMMAC – Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea a Paestum o della galleria Cobbler, Spazio per l’arte contemporanea dove vive e lavora a Cava de’ Tirreni.
Una documentazione di foto d’archivio, un video e il catalogo della mostra, in esposizione fino al 17 novembre, completano il ricco percorso In controluce.