
Il prodigio di San Gennaro si è ripetuto. Alle ore 10 precise l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia ha dato l’annuncio ai fedeli che, come sempre, affollavano il Duomo della città. Il sangue nell’ampolla, prelevata nella Cappella del Tesoro dal vescovo, si è sciolto alla presenza del sindaco, Gaetano Manfredi, del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, del principe Emanuele Filiberto di Savoia e altri illustri personaggi accorsi per assistere al miracolo della liquefazione del sangue. Lo scioglimento del sangue è stato reso noto dallo sventolìo del fazzoletto bianco, agitato dal capo della Deputazione di San Gennaro. Al miracolo è seguito un applauso liberatorio del pubblico presente, espressione della devozione popolare nei confronti del Santo Patrono.

La storia di San Gennaro e del suo rapporto con Napoli
Alla base del rapporto esistente tra la città e il Santo vescovo di Pozzuoli, c’è un patto d’amore, di speranza e mutuo soccorso. Napoli infatti, stipulò un vero e proprio contratto, datato 13 gennaio 1527, con tanto di atto notarile fra il popolo, rappresentato dalla Deputazione ancora esistente, e le reliquie del Patrono. Il contratto prevedeva che la città sarebbe stata liberata dall’epidemia della peste e da altre avversità e in cambio, i cittadini avrebbero costruito una Cappella in onore del Santo. Per questo al mancato scioglimento del sangue contenuto nelle ampolle molti attribuiscono un segno di future disgrazie per Napoli. Trovarsi in città e precisamente al Duomo, in questa occasione è un’esperienza unica, per condividere il sincero e travolgente entusiasmo del popolo napoletano per le reliquie del Santo Patrono. L’evento straordinario si ripete tre volte all’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, al termine di una processione in ricordo della traslazione delle spoglie da Pozzuoli a Napoli; il 19 settembre, anniversario del martirio, e infine, il 16 dicembre. Quest’ultima data è legata alla drammatica eruzione del Vesuvio nel 1631: fu San Gennaro, infatti, secondo il popolo napoletano, a proteggere la città dalla lava, che arrivò solo a sfiorarla.
Il popolo napoletano è fortemente legato alla figura del suo Santo Patrono manifestando, grande passione e devozione, invocando la sua protezione in ogni occasione di bisogno o avversità.