

La festa dei Gigli si è conclusa domenica 25 giugno a Nola (NA). Una festa allegra e vivace che ha inondato ogni strada, ogni piazza ed ogni vicolo del paese. Balli, canti, musica e colore di gente esuberante e gioiosa che si mescola per partecipare alla manifestazione messa in scena per la celebrazione del Santo Patrono, San Paolino che si festeggia il 22 giugno, e per ammirare i famosi Gigli portati a spalla dalla “paranza”.
Un rito che si tramanda da generazioni
La festa dei Gigli si ripete ogni anno e può considerarsi un vero e proprio rito che si tramanda da generazioni unendo ad un percorso di fede e di solidarietà, antiche tradizioni artistiche ed artigianali peculiari.

8 giganti e una barca
Gli imponenti Gigli, obelischi di legno di circa 25 mt rivestiti di carta pesta che vengono costruiti tutti ex novo ogni anno, sono otto e rappresentano gli antichi mestieri. Ci sono l’ortolano, il salumiere, il bettoliere, il panettiere, il beccaio, il calzolaio, il fabbro e il sarto. Si aggiunge ai giganti la barca, che simboleggia l’arrivo di San Paolino a Nola nel 431. Il Santo infatti sbarcò ad Oplontis, l’attuale Torre Annunziata, che all’epoca faceva parte del territorio nolano.
La devozione nell’aria è palpabile: non c’è nolano che non abbia almeno una volta sollevato e portato in spalla un Giglio. I numerosi “cullatori” dei gigli, circa 150 per ogni giglio, componenti le cosiddette “paranze” devono muoversi in sintonia per consentire alla struttura di avanzare seguendo un percorso stretto e tortuoso al ritmo della musica eseguita dalle singole fanfare posizionate sui gigli stessi. Lungo il percorso che si snoda nel centro storico di Nola vi sono alcuni punti in cui viene misurata e valutata la bravura del “capo paranza” e la resistenza e la forza dei portatori del giglio, pesanti decine di tonnellate. Questa attività porta ad una deformazione della spalla che viene intesa come fenomeno di fortissima devozione.
Festa dei Gigli Patrimonio dell’Unesco dal 2013
Ma la festa si respira non solo nelle strade, si festeggia anche dai balconi dei palazzi che affacciano lungo la parata dei gigli, addobbati con nastri e drappi in onore del santo, e nelle case dove ospitalità e simpatia diffuse e contagiose, abbondano. Ma la voglia di festeggiare travalica i confini della cittadina spostandosi fino a New York dove, in contemporanea, gli immigrati nolani in America si riuniscono per far ballare i gigli nel quartiere di Brooklyn. Non meraviglia affatto quindi che nel dicembre 2013 la Festa dei Gigli abbia ottenuto il prestigioso riconoscimento UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.