
Ci sono luoghi, come la Villa, Floridiana, che già di per sè sono evocativi. Se a questi poi aggiungi l’estro e la bravura di un maestro della scena musicale partenopea come Peppe Servillo, il cui nome è stato scelto per inaugurare la sedicesima edizione del Campania Teatro Festival, allora la scelta si conferma vincente.
Con l’inedito spettacolo “Nevica sulla mia mano” Servillo accompagnato dai talentuosi membri dell’Orchestra “Anidride Solforosa”, racconta in musica la grande storia di amicizia tra Lucio Dalla e il poeta Roberto Roversi.
Un sodalizio che negli anni Settanta diede vita a tre album che hanno fatto la storia della musica italiana: “Il giorno aveva cinque teste”, ” Anidride solforosa” e “Automobili”. Il titolo dello spettacolo, ‘Nevica sulla mia mano’, richiama proprio un verso de La canzone di Orlando, brano contenuto ne Il giorno aveva cinque teste del 1973.
Servillo ripropone quindi il progetto di Mario Tronco che ha ripreso il carteggio tra il poeta e il musicista, affascinato dal concetto che fa da sfondo al carteggio e quindi ai brani musicali: l’opposizione allo strapotere dell’economia e gli eccessi del potere e della tecnologia.
Temi ricorrenti nella produzione musicale di Dalla, basti pensare ai versi contenuti in “Come è profondo il mare”:
Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com’è profondo il mare
Un legame profondo quello di Dalla con la città di Napoli e che Servillo omaggia con il suo inconfondibile stile, coinvolgendo un pubblico entusiasta sulle note finali di “Disperato Erotico Stomp”con quella irriverenza che avrebbe fatto storcere il naso ai guardiani della Floridiana che diversi anni fa solo per un bacio multarono i genitori del cantante!