
A seguito dai lavori di restauro della facciata della Chiesa di S.Maria La Nova in Napoli (eseguiti ed ultimati nel mese di aprile 2022), è emersa la storica lapide toponomastica con il nome di quella che è oggi via Aurelio Fierro, ovvero “Vico Gradoni S.Maria La Nova Sezione San Giuseppe”.
La stradina a cui si fa riferimento, fiancheggia proprio il Complesso Monumentale della storica chiesa con annesso ex convento e conduce sull’attuale via Sanfelice, ma se percorrendo questa piccola strada alziamo gli occhi al cielo, subito ci rendiamo conto di attraversare una delle antiche porte di Napoli.
Siamo nel periodo angioino (XIII Sec.) e nel 1279, vengono edificate chiesa e convento di Santa Maria La Nova (così chiamata per differenziarla da quella detta “ad Palatium”, abbattuta dagli stessi angioini per li costruirci il “nouveau chateau”, il Castel Nuovo o meglio conosciuto come il Maschio Angioino) su suolo denominato “de albino” e concesso ai frati proprio dai nuovi sovrani franco-provenzali.
Attigua al nuovo complesso religioso, sorgeva quella che era una delle tante porte d’accesso alla città dal lato mare, ovvero la poco conosciuta Porta Petruccia.
Oggi, i resti di questa “misteriosa” porta (che si vedono nelle foto), sono addossati ed in parte inglobati, nell’edificio che da via S.Maria La Nova si estende ad angolo con via Monteoliveto.
Porta Petruccia dunque, sorgeva nei pressi di un castello (oggi non più esistente) e durante la reggenza di Federico II di Svevia, venne costruita anche una torre di guardia e di difesa detta “Torre Mastra”, ma Porta Petruccia sorgeva anche in un’area che nei secoli ha subito numerose trasformazioni urbanistiche, nella zona di quella piazzetta che si chiamava Largo delle Corregge e di quella via denominata San Giuseppe, proprio difronte alla chiesa di San Giuseppe Maggiore (costruita nel ‘500 ed abbattuta nel 1934), corrispondente più o meno all’attuale palazzo che oggi fa angolo tra via Diaz e via Monteoliveto e da un lato fiancheggia lo scalone di via Monteoliveto e la Posta Centrale.
Nel 1425, con la crescita demografica e con la conseguente espansione urbanistica (che esploderà proprio nel periodo aragonese), la Porta Petruccia fu “spostata” nella zona dell’attuale piazza del Plebiscito, a ridosso del convento dei frati domenicani di Santo Spirito (il convento dove nel ‘700 visse ed esercitò il suo credo il famoso Padre Gregorio Rocco, poi demolito ad inizio dell’800 durante la reggenza di G.Murat e dove ora sorge l’attuale palazzo della Prefettura) e fu denominata Porta di Santo Spirito o Porta di Castello.
Insomma, se vi trovate a passare da quelle parti, fate una piccola deviazione ed attraversate la via Aurelio Fierro, già Vico Santa Maria La Nova, ma fatelo col naso all’insù…avrà sicuramente un altro effetto.
(foto di Davide Brandi)