
Il 18 marzo il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha deciso che era giunto il momento di apparire in pubblico per mostrare a tutti il suo stato di forma e aggiornare il suo popolo circa l’andamento della missione militare intrapresa in Ucraina.
Il Presidente russo è apparso sul palco allestito allo stadio olimpico Luzhniki di Mosca, gremito di spettatori, tutti ordinati con bandierine sventolanti e con cori inchinati il presidente.
Fonti russe calcolano in circa 200.000 i partecipanti all’evento. L’abbigliamento casual scelto da Putin ha destato scalpore, indossava un maglione a collo alto con sopra un giaccone da neve, presumibilmente per mascherare un giubbotto antiproiettile.

Lo “Zar” russo ha iniziato il suo intervento pronunciando righe della costituzione russa: “Noi, il popolo multinazionale della Federazione Russa, uniti da un destino comune sulla nostra terra”.
Non a caso la manifestazione è coincisa con il 18 marzo, giorno dell’ottavo anniversario dell’annessione russa alla Crimea, a tre settimane dal lancio di quella che il leader del Cremlino persevera a definire “operazione militare speciale”.
Sul palco alle spalle di Putin campeggiano tre slogan “Per un mondo senza nazismo”; “Per la Russia”; “Per il presidente”.
Con la lettera “Z” simbolo patriottico usato sui carro armati russi in Ucraina sono comparsi i presentatori, i cantanti e le forze dell’ordine presenti alla manifestazione.
Gli interventi di chi saliva a decalcare il palco erano direzionati a “Si deve difendere la memoria dei nostri antenati e combattere il nazismo. L’Ucraina è sempre stata ostile alla Russia”.