

E’ casa sua e poco c’è da fare. Sul circuito di Silverstone, in Gran Bretagna, Lewis Hamilton si prende con forza e merito l’8° successo in carriera in terra britannica, all’esito di una gara costellata da continui colpi di scena e, in particolare, da un frenetico “ruota a ruota” con il rivale Max Verstappen nei primissimi metri di gara, che costerà un rovinoso fuori-pista – con conseguente ritiro – all’olandese. Un grande ritorno delle Ferrari, con Charles Leclerc giunto 2° alle spalle di Lewis, dopo aver dominato dall’inizio alla fine e con Carlos Sainz terminato 6°, sempre in lotta con le McLaren.
LA PARTENZA
Parte davanti a tutti, dopo la sprint race del sabato, la Red Bull di Verstappen, davanti a Hamilton, Bottas e Leclerc, a chiudere la seconda fila. Si spengono le luci, si parte con Max che tiene senza affanno le ruote della sua monoposto davanti a quelle del pilota britannico, che però gli si incolla letteralmente, tentando il sorpasso praticamente in ogni curva del tracciato durante l’intero primo giro di gara. Parte bene Leclerc che sopravanza subito Bottas, partito ancora una volta fiacco.
EPISODIO CHIAVE
Verstappen sta per chiudere il primo giro, transitando sul rettilineo del traguardo, quando dai suoi scarichi sbuca Hamilton che tiene l’interno ed affianca la monoposto dell’olandese. I due arrivano praticamente appaiati alla Copse (curva 1) con Lewis all’interno, una manciata di centimetri più indietro, e Max all’esterno che forza l’ingresso in curva, deciso a non cedere nemmeno un millimetro al rivale. E allora accade che Lewis non alza il piede e i due si agganciano con Verstappen che schizza fuori pista, nella ghiaia, a circa 200 km/h. Un botto fortissimo che, fortunatamente, lascia indenne il giovane leader del mondiale. Nemmeno un graffio per Hamilton. Ne approfitta cinicamente Leclerc che, tenendo giù il piede in curva 1, scarta sulla destra sopravanzando Hamilton e mettendosi al comando della gara, giusto un attimo prima che i commissari di gara sventolino bandiera rossa. La gara viene fermata, si ripartirà con standing start.
RIPARTENZA
La gara riparte al giro 3/52 a vetture ferme, con Leclerc al comando davanti a Hamilton, poi Norris, Bottas, Ricciardo, Alonso, Sainz e via via tutti gli altri. Qualche minuto più tardi i giudici di gara sanzionano Hamilton con una penalità di 10 secondi da scontare al primo pit stop. L’ipotesi di un trionfo rosso inizia a prendere quota.
PIT STOP
I piloti, quasi tutti partiti su gomma gialla, rientrano intorno al 25° giro. Hamilton rientra ai box al giro 28/52, sconta la penalità e mette su gomma bianca. Leclerc rientra 2 giri più tardi, anche per lui gomma dura. Al rientro in pista al comando c’è sempre Leclerc, poi Bottas (+ 10,000 sec. circa), Hamilton (+ 15,000 sec. circa) e tutti gli altri. Sosta lunghissima per Sainz, con l’anteriore sinistra risultata ostile al montaggio.
FINE GARA
Gli ultimi 15 giri sono una tortura per Leclerc e per i tifosi del Cavallino, con Hamilton che si mette in modalità Hammer time e inizia macinare giri veloci, guadagnando circa 1 sec. al giro sul pilota monegasco, leader della gara. Al giro 41/52 Bottas cede il passo alla furiosa rincorsa di Lewis, allargandosi comodamente in curva 15 e salutandolo con la manina. Giro 50/52: la rincorsa è conclusa. Con una manovra simile a quella dello scontro iniziale con Verstappen, Hamilton infila Leclerc alla Copse, tenendo furbescamente l’interno. Da lì in poi è solo un count down verso la bandiera a scacchi. Negli ultimi giri Sergio Perez agguanta il giro più veloce in gara, togliendo il punto addizionale al britannico della Mercedes. Bandiera a scacchi! Vince Hamilton, davanti a Leclerc, ottimo 2°, e Bottas. Bene Lando Norris, finito 4° davanti al compagno di squadra Ricciardo (5°)e Sainz (6°). Grande vittoria di Lewis e un gran ritorno della Ferrari, oggi sembrata la monoposto più in forma.
In classifica piloti, balzo in avanti per Hamilton (pt. 177) che si rifà sotto a Verstappen (185 pt.), oggi restato a secco per l’incidente subito dopo il via. In classifica costruttori comanda ancora la Red Bull (pt. 286) di poche lunghezze davanti alla Mercedes (pt. 282).
Prossimo appuntamento tra 14 giorni, con l’imperdibile GP di Ungheria.