

Benvenuto Luciano
Da circa una settimana Luciano Spalletti è il nuovo allenatore del Napoli. Con un contratto di 50 pagine, nell’ottica del ridimensionamento, per 2,8 milioni circa a stagione + bonus, De Laurentiis si è assicurato la professionalità del tecnico al suo servizio per due anni, più l’opzione sul terzo e sul quarto. Dalla prossima stagione, dunque, siederà sulla panchina del club azzurro ma la sua voce la sentiremo, si spera, solamente a fine mese quando il silenzio stampa imposto dal Patron a tutta la squadra, sarà terminato e ci sarà la presentazione ufficiale.
Spalletti – De Laurentiis: fumantini a confronto
Spalletti è quindi l’allenatore del Napoli e pertanto: W Spalletti. Le sue referenze parlano per lui come le sue pregresse esperienze ma soprattutto è ben noto anche il suo carattere spigoloso, ruvido e mai diplomatico. L’allenatore ex Roma, ex Inter, ex Zenit, ovunque sia stato ha lasciato ampia traccia di se, nel bene e nel male. Un altro personaggio divisivo dalla forte personalità mette piede all’ombra del Vesuvio. Come saranno i rapporti con ADL? Si rivelerà una good choice? A vederli, due fumantini così, promettono scintille al primo diverbio, speriamo solo che il loro fuoco arda per una forte passione comune e non finisca invece per bruciare tutto.
Silenzio o dimenticanza?
Ancora fa male infatti la ferita dell’ultima indegna prestazione col Verona che ha escluso il Napoli dalla qualificazione Champions, ma ancora di più fa male l’inerzia, il silenzio di tutto il team che non sente il bisogno di offrire una spiegazione, fossero pure solo le scuse, ad un uditorio disposto sempre a perdonare, ma che attende un comunicato che sia espressione di una dovuta considerazione. Questo ostentato e persistente silenzio, che si sta trasformando in dimenticanza, alla fine di un campionato anomalo dove, per ovvie ragioni di pandemia, agli appassionati è stato impedito di vivere la squadra, di tifare, finisce per disamorare, logorare quel feeling unico che da sempre unisce il Napoli e i suoi tifosi.
Approccio squadra: nuove richieste o continuità?
E nell’attesa di una qualsiasi spiegazione, purché arrivi, la distrazione è provare ad immaginare quale sarà l’approccio del nuovo tecnico toscano alla squadra. Se con idee chiare ha già pronti nomi e cognomi da richiedere per rendere la rosa più competitiva o se nel segno della continuità sfrutterà l’eredità lasciata da Gattuso, accontentandosi, come si dice a Napoli, di “friggere il pesce con l’acqua”. Ma per ottenere una buona frittura occorre l’olio buono, soprattutto per friggere a centrocampo e sulla fascia sinistra.