

E’ da poco iniziata una nuova settimana e prosegue la protesta degli studenti del Liceo Umberto I di Napoli.
Gli studenti (così come da precedente articolo) chiedono a voce unita di tornare tutti in classe rispettando le normative anti-covid; attuando turnazioni nelle aule più grandi dell’istituto alla quale va alternata la DAD (Didattica A Distanza) purché cessi l’utilizzo della didattica mista.
Questa metodologia di didattica non funziona al massimo delle sue potenzialità in quanto il supporto tecnologico in dotazione è carente e non riesce ad offrire una stabilità nella connessione tra la classe fisica e quella in remoto.
Jacopo Parrella, rappresentante d’istituto dell’Umberto, ci comunica che: «La didattica mista lascia indietro chi è a casa e demoralizza chi è in classe, non consente uniformità didattica e aumenta le disuguaglianze.»
Jacopo dopo questi giorni di manifestazione come avete proseguito?
«Abbiamo fatto un sondaggio e votato attraverso una piattaforma multimediale. Si è optato (oltre il 60%) per la giornata di lunedì, di chiedere ai docenti di svolgere le lezioni in collegamento con sola DAD per tutti, anche per gli allievi che avrebbero dovuto andare a scuola. Se verrà negato, e quindi si intenderà mettere assenti quelli che dovevano andare a scuola, allora tutti sono stati invitati a scollegarsi, naturalmente chi vuole aderire alla protesta. Ad ogni modo è previsto un incontro con il Preside nel quale richiederemo di fornirci documentazione a riprova della inadeguatezza delle nostre aule che ha determinato l’impossibilità di poter rientrare tutti uniti nelle classi com’era stato ad ottobre sebbene per una sola settimana.»
In questi giorni di protesta si è notato un certo silenzio da parte delle famiglie degli studenti, la domanda è lecita: è un silenzio assenso, quindi appoggiano l’operato degli studenti oppure è un silenzio di dissenso?
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