
Parmigiano Reggiano. L'agroalimentare Made in Italy rischia di pagare un conto salatissimo, circa un miliardo di euro, dopo il verdetto del Wto che ha ufficializzato l'entit‡ delle compensazioni che gli americani potranno chiedere all'Ue per gli aiuti illegali a Airbus: 7,5 miliardi. La lista dei prodotti interessati dalle misure ritorsive - che potrebbero arrivare ad aumenti tariffari anche del 100 per cento - non Ë stata definita oggi. Tra una decina di giorni la commissione statunitense Dsd dovrebbe esprimersi su come rastrellare questi 7,5 miliardi, ma a tremare sono i produttori dei simboli della tavola italiana, le cui esportazioni negli Usa valgono 4,2 miliardi euro. ANSA
L’Organizzazione mondiale del commercio ha stabilito che mercoledì 18 ottobre gli Stati Uniti potranno imporre dazi su merci provenienti dall’Unione Europea.
La sentenza rientra in una diatriba legale tra le due più grandi aziende costruttrici di aeroplani al mondo, Airbus e Boeing, una europea e l’altra statunitense, che va avanti da molti anni.
Boeing pone sotto accusa Airbus per il ricevimento negli anni di sussidi non legali da parte dell’Unione Europea, e Airbus afferma che gli Stati Uniti hanno fatto lo stesso metodo con Boeing nell’anno 2016.
L’Organizzazione mondiale del commercio stabilisce che l’Unione Europea stesse aiutando Airbus con dei sussidi non dovuti e il presidente Trump aveva minacciato di imporre dazi per circa 11 miliardi di dollari all’anno.
Nei primi mesi del 2020 è attesa una sentenza analoga a quella di mercoledì, che però riguarderà gli aiuti concessi dagli Stati Unti alla società Boeing.
I dazi che partiranno dal prossimo 18 ottobre, colpiranno sia una serie di prodotti tecnologici del settore aeronautico realizzati in Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, i quattro paesi del consorzio Airbus, sia prodotti del settore agro-alimentare dell’Italia.
La lista completa dei prodotti colpiti dai dazi è stata pubblicata sul sito del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
Nell’elenco i dazi che riguarderanno l’Italia sono limitati a prodotti caseari come il parmigiano e il pecorino, e a salumi come il prosciutto, mentre per i paesi del consorzio Airbus saranno soggetti a dazi, oltre ai prodotti alimentari, prodotti d’abbigliamento, e altri beni di consumo.
I dazi su questi prodotti saranno del 25 per cento, mentre la componentistica degli aerei sarà soggetta a dazi del 10 per cento.

I dazi all’Italia potrebbero rivelarsi un grande problema soprattutto per le esportazioni di alcune merci che hanno negli Stati Uniti uno dei loro principali mercati, si stima che le esportazioni agroalimentari negli Stati Uniti valgano il 30 per cento di tutte le esportazioni fuori dall’Unione Europea, per un valore di circa 4,5 miliardi di euro.
Tra i prodotti che rischiano di subire i maggiori danni dai dazi c’è il Parmigiano Reggiano, per cui gli Stati Uniti sono il secondo mercato estero dopo la Francia.
Il presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, afferma che attualmente si vende negli Stati Uniti un totale di 10 milioni di chilogrammi di Parmigiano all’anno, al prezzo medio di 40 dollari al chilo: «Se con l’introduzione di tariffe rincarate il prezzo salirà a 60 euro al chilo, stimiamo perdite del 90% del giro d’affari negli Stati Uniti.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito quello dei dazi un problema molto serio di cui ha discusso con il segretario di Stato americano Mike Pompeo durante la sua visita in Italia.
L’Italia si rende perfettamente conto che c’è una tensione commerciale a livello globale e sicuramente la prospettiva di questo confronto sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea, non può non considerare che l’Italia è coinvolta come Unione Europea.
Conte confida di ricevere attenzione da parte di un tradizionale alleato, gli Stati Uniti, su quelle che sono alcune produzioni che rientrano veramente in maniera strategica nell’ambito del commercio internazionale.