
Le proteste che hanno visto nella recente notte atti di vandalismo contro la sede della rappresentanza di Pechino a Hong Kong costituiscono “una sfida alla sovranità nazionale”.
Lo ha detto la governatrice dell’ex colonia britannica Carrie Lam, in una conferenza stampa in streaming, censurando gli ultimi atti di violenza.
Forte condanna anche per gli assalti di persone sospettate di legami con le Triadi, armate di bastoni, contro attivisti pro-democrazia alla stazione di Yuen Long. “La violenza non è la soluzione ai problemi e chiama altra violenza. Le autorità di Hong Kong assicureranno alla giustizia i rivoltosi che hanno violato la legge”.
Le forze dell’ordine hanno usato anche i gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti a poche ore da un grande corteo pacifico di decine di migliaia di persone che ha sfilato per la città.
Quello di ieri è stato il primo atto di protesta su vasta scala dinanzi alla presenza del governo centrale nell’ex colonia britannica da quando sono iniziate le manifestazioni a giugno contro la legge sulle estradizioni in Cina, peraltro ora congelata, vista come una limitazione dell’autonomia di Hong Kong a favore della maggiore ingerenza di Pechino.

Nella notte, centinaia di persone, in prevalenza ragazzi, hanno occupato a volto coperto le strade intorno all’edificio, costruendo barriere in un chiaro messaggio contro il potere di Pechino.
Settimo week end di seguito in piazza contro il governo sostenuto da Pechino.
Il più alto inviato cinese a Hong Kong, Wang Zhimin, ha condannato gli atti vandalici compiuti fino a tarda notte dai manifestanti antigovernativi contro la sede ufficiale del governo centrale.
Muri esterni e stendardo sono stati imbrattati con graffiti e lancio di uova e di palloncini con inchiostro. Un insulto “contro tutto il popolo cinese. Questi atti hanno gravemente danneggiato lo spirito di stato di diritto molto apprezzato di Hong Kong e i sentimenti di tutti i cinesi, compresi sette milioni di connazionali di Hong Kong”, ha detto Wang.
Wang, parlando con i media, ha espresso la sua “più forte condanna” per gli eventi accaduti nella notte e il suo pieno sostegno al governo di Hong Kong per assicurare i rivoltosi alla giustizia delle Triadi.
Sull’episodio sta indagando ora il Partito democratico di opposizione all’amministrazione guidata da Carrie Lam: in un comunicato firmato da 24 parlamentari la polizia viene accusata di collusione con le Triadi, l’organizzazione di stampo mafioso molto radicata a Hong Kong, per non avere spiccato arresti nella notte di ieri, nonostante oltre tre ore di blocco stradale e la confisca di diverse spranghe d’acciaio.