
Il regime di Kim Jong-un ha interrotto il periodo di inattività e ha sparato un missile balistico.
Il missile sparato è rimasto in volo 50 minuti percorrendo 1000 Km, inabissandosi nella zona oceanica di competenza del Giappone.
Il Premier Giapponese Shinzo Abe ha riunito subito i vertici militari ed immediatamente ha convocato la sua macchina diplomatica. Scopo della riunione tra i vertici militari e la macchina diplomatica era quello di chiedere nel più breve tempo possibile un nuovo intervento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Alla richiesta del Giappone di convocare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, si sono uniti anche gli Stati Uniti e la Corea del Sud.
Gli Stati Uniti d’America, ha spiegato il segretario di stato Rex Tillerson, vogliono risolvere la crisi nordcoreana per ora con «le opzioni diplomatiche», mentre la Francia ha chiesto un rafforzamento delle sanzioni attuali.
Da inizio anno la Corea del Nord ha lanciato venti missili ed ha fatto esplodere una bomba all’idrogeno.
Il dittatore nord coreano ha spiegato che la sua intenzione è quella di giungere ad un equilibrio militare con gli Stati Uniti.
Donald Trump aveva subito replicato al dittatore nord coreano definendolo: “little rocket man” (piccolo uomo razzo), provocando la risposta ironica di Kim Jong un che definiva Trump come un “demente mentalmente instabile”.
La Corea del Nord cerca in tutti i modi di affermarsi nel panorama militare mondiale come forza militare in grado di contrastare due grandi potenze quali l’America e la Russia.
L’America afferma che la Corea del Nord può colpire potenzialmente ovunque. Non c’è luogo al mondo, insomma, che sia al sicuro.
Il Senatore Graham, avverte che il suo Presidente Donald Trump: “è pronto, se necessario, ad annientare il regime di Kim per proteggere l’America. Spero che il dittatore capisca che se Trump venisse chiamato a scegliere tra la distruzione della Corea del Nord e gli Stati Uniti, non farebbe altro che seppellire Kim Jong-un”.