

Questa sera alle 20:45 alla Friends Arena di Stoccolma, l’Italia giocherà una delle partite più importanti della sua storia contro la Svezia, dove in palio c’è l’accesso alla prossima coppa del Mondo che si giocherà in Russia nel 2018, ma anche circa 20 milioni di euro garantiti da sponsor e diritti tv. La partita è di fondamentale importanza per l’Italia, basti pensare che gli azzurri solo una volta nella storia non si sono qualificati ai Mondiali: era il 1958 e dopo quella disfatta di Belfast contro l’Irlanda del Nord ,la Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) fu addirittura commissariata. Il commissario tecnico Gian piero Ventura pensa al 3-5-2 senza Lorenzo Insigne per questa delicata sfida, con davanti la coppia d’attacco Immobile-Belotti. Quest’ultimo giocherà titolare al posto di Simone Zaza che si è infortunato. Dunque, per gli azzurri è importante fare risultato in Svezia, per giocare in maniera più tranquilla il ritorno di lunedì in Italia, a Milano,allo stadio San Siro.
Non è un’esagerazione paragonarla alla finale di Berlino 2006: lì si trattava di vincere un mondiale, andarci non conta di meno. Svezia-Italia (e ritorno) è la partita della vita: per questa nazionale, per Gian Piero Ventura e pure per la Figc. La doppia sfida ai playoff significa tutto per tutto il calcio italiano. La mancata qualificazione a Russia 2018 comporterebbe un terremoto, dalla base ai vertici. Se ne andrebbe di sicuro il commissario tecnico, rischierebbe anche il presidente Carlo Tavecchio per un tonfo sportivo che ha un solo precedente nella storia. E l’intero movimento dovrebbe ripartire da zero, subendo tagli radicali.
Oltretutto, lo spareggio vale tanto anche in termini economici, come già accennato saranno in palio circa 20 milioni di euro in totale, a cui il nostro calcio non può assolutamente permettersi di rinunciare. Infatti, soltanto i 180 minuti tra Stoccolma e Milano, garantiscono minimo 8 milioni di euro, cioè la cifra che ciascuna delle 32 squadre partecipanti al Mondiale 2018 riceverà dalla Fifa, in virtù del montepremi più alto di sempre. Poi ci sarebbero i bonus per i vari passaggi di turno, fino alla coppa, ma questa squadra non lascia sognare in grande, quindi per il momento meglio fermarsi alla quota partecipazione. Ma non è tutto, poi ci sarebbero i soldi dei diritti tv, gli sponsor ed ecco che si arriva ai quasi 20 milioni di euro. Senza questi soldi, la Federcalcio italiana sarebbe costretta a dover cambiare tutti i piani per il futuro.
Ovviamente, parlare di Svezia-Italia solo dal punto di vista economico, sarebbe troppo riduttivo, in quanto in palio c’è la storia e il prestigio del nostro calcio. La speranza è che la non partecipazione ai Mondiali, rimanga sempre quell’unica del 1958 in cui ci fu la disfatta di Belfast contro l’Irlanda del Nord. In questa sfida, anche la dirigenza si gioca il posto, in quanto c’è da difendere l’immagine di tutto il calcio italiano, già messa a dura prova dal declino della Serie A che lentamente sta cercando di riprendersi. Perdere contro la Svezia vuol dire ripartite da zero e sarebbe un disastro anche per il ranking Fifa, in quanto attualmente l’Italia vanta un già poco lusinghiero 15° posto, con l’eliminazione scivolerebbe probabilmente fuori dalle prime 20 durante il 2018, cosa che non gli è mai successa nella storia.
Dunque, tirando le somme e vista la posta in palio, è anche comprensibile che Ventura metterà da parte la sua idea di gioco, rinunciando addirittura alla fantasia di Lorenzo Insigne e si affiderà al 3-5-2 che piace tanto ai senatori di provenienza juventina: a partire da Gianluigi Buffon, che torna a giocarsi uno spareggio mondiale, esattamente 20 anni dopo l’esordio azzurro nel playoff contro la Russia del 1997, l’ultimo disputato dalla nazionale. Un problema al ginocchio ha bloccato il gran ritorno di Simone Zaza, riconvocato come salvatore della patria 16 mesi dopo il disgraziato rigore agli Europei contro la Germania: davanti si va verso la coppia Immobile-Belotti (anche se nessuno dei due è al meglio della condizione). Difesa, muscoli, esperienza per resistere nel gelo di Stoccolma a un avversario tradizionalmente ostico, senza grandi campioni dopo l’addio di Ibrahimovic ma molto quadrato, che non perde in casa in partite ufficiali da oltre due anni. L’obiettivo è arrivare a giocarsi tutto in casa, possibilmente con un risultato favorevole, che vuol dire segnare in trasferta (come ha rimarcato anche il ct Ventura), per non trasformare il ritorno di San Siro in una gara drammatica.