

Si conclude con più di undicimila presenze la 19esima edizione del Napoli Film Festival. La rassegna diretta da Mario Violini, ha proposto 65 proiezioni, 30 incontri e 5 concorsi nelle sale del Cinema Hart, Institut Francais e Instituto Cervantes.
’’È stata un’edizione di gran successo, con una partecipazione di pubblico sin dal primo giorno. È stata premiata la scelta di trasformare via Crispi nella “Via del cinema” tra Hart e l’Istituto Francese”. Queste le parole di Mario Violini.
Per quanto riguarda l’assegnazione dei premi, Il Vesuvio Award come Miglior Film, nel concorso Europa/Mediterraneo, è stato assegnato a “Demimonde” del regista ungherese Attila Szasz. Invece, nella sezione Nuovo Cinema Italia vince il film “Il Viaggio” di Alfredo Arciero. A scegliere le opere vincenti è stata nominata una giuria coordinata da Fiorella Capuano e formata dagli studenti della “Scuola di Cinema a Napoli”, “Scuola di Cinema di Napoli” e “Pigrecoemme”. Inoltre, ai due film vincitori è andato anche il premio Augustus Color, consistente nella stampa di 5 copie Dcp, il supporto digitale per la distribuzione italiana e il “Premio Avanti!” che offrirà la possibilità d’essere distribuita dalla LAB 80 film nei cinema italiani.
Al film d’animazione Gatta Cenerentola dei registi Alessandro Rak, Dario Sansone, Marino Guarnieri e Ivan Cappiello, è andato il premio speciale della sezione non competitiva “Parole di cinema”, a cura di Mobydick di Rita Esposito. Gli studenti della scuole superiori Pagano, Garibaldi, Caccioppoli, Liceo Vincenzo Cuoco, Genovesi e Isabella D’Este hanno scelto questo film per l’eccellente realizzazione dei disegni, ma anche per le grandi emozioni e riflessioni che ha suscitato.
La rassegna del cinema partenopeo si è conclusa col botto, con la presenza nell’ultima serata dell’attore e regista Sergio Castellitto. La presenza del famoso attore, ha garantito il sold out al cinema Hart, dove il pubblico ha assistito con piacevole attenzione la conversazione di Castellitto con il giornalista Marco Lombardi. Purtroppo, per ragioni familiari è stata annullata la partecipazione della moglie, la scrittrice e sceneggiatrice Margaret Mazzantini. Però, il protagonista del film “Fortunata” è stato accompagnato in sala da due dei loro quattro figli e ha reso palpabile, in più momenti, la presenza di una compagna che gli è accanto, nella vita privata, da trent’anni e in quella lavorativa da almeno un ventennio. In effetti, gran parte del colloquio ha riguardato la loro salda relazione, che è stata descritta, fin dall’inizio, da una folgorante frase della Mazzantini, che è solita commentare il loro indissolubile legame definendolo “non un amore bensì un destino”.
Miglior incipit, quindi, non poteva esserci e, infatti, quando sullo schermo è apparsa la foto di Margaret, gli spettatori hanno risposto liberando un applauso complice e commosso. Un immediato feeling, tra letteratura e cinema, progetti, speranze, insomma, in poche parole, il meraviglioso mondo di una delle accoppiate più vincenti e di successo della Settima Arte nostrana.