
Esiste un nesso tra un tumore al cervello e l’uso eccessivo di un apparecchio telefonico: a stabilirlo è la cassazione di Ivrea dopo un iter lungo sette anni. Alla vittima è stato riconosciuto un danno biologico del 23% : L’Inail è stata condannata a pagare una rendita vitalizia per danno sul luogo di lavoro.
Un dipendente Telecom, Roberto Romeo, 57 anni, ha scoperto di essere affetto da un tumore al cervello nel 2010, dopo 15 anni che, per obblighi lavorativi, è stato costretto a restare ben tre ore giornaliere al cellulare.Già nel 2011 L’larc aveva riconosciuto questa tipologia di dispositivo dannosa per l’essere umano, ritenendo dunque, le onde elettromagnetiche possibili cause di cancro.“Il fatto che nel 2017 i tribunali italiani riconoscano già in primo grado la causa oncogena insita nei campi elettromagnetici generati dal cellulare è il segno del continuo avanzamento delle conoscenze scientifiche” ha dichiarato l’avvocato Bertone in seguito alla sentenza, poi aggiunge “la popolazione deve essere avvisata perché basta usare il telefono con l’auricolare o a una certa distanza per poter abbassare i rischi”.
Testimonianza – Il signor Romeo si è reso conto di dover necessariamente effettuare dei controlli quando dopo una serie di fastidi all’orecchio, ha iniziato a perdere gradualmente il senso dell’udito: “ A dicembre del 2010, mi sono accorto di sentire più da un orecchio. L’otorino mi disse che si trattava di un tappo, ma non era così. Dalla risonanza si vide che era un tumore benigno, un neurinoma. Era molto grosso e occupava buona parte del cervello, così sono stato operato”.Poi aggiunge “Mi hanno dovuto, a causa delle dimensioni, asportare il nervo acustico. Oggi non sento più dall’orecchio destro, ho una specie di paralisi vicino alla bocca. In sala operatoria ho anche contratto la meningite, alla fine la convalescenza è stata molto lunga. Vivo non esattamente come prima, non posso prendere freddo né troppo sole e non riesco a chiudere bene un occhio, oltre a non sentire più come prima”.
La sentenza emessa dal giudice Luca Fadda tiene in considerazione una perizia tecnica che però non ha basi scientifiche poichè proprio qualche settimana fa,Otis Brawley, capo medico dell’ American Cancer Society ha dichiarato: “Non abbiamo ancora risposte definitive sulla possibilità che i cellulari causino tumori”.
Adesso resta a noi decidere cosa sia meglio per la nostra salute: vale la pena stare tanto a cellulare senza prendere le giuste precauzioni? Io non rischierei.