
Ieri, 27 febbraio, è morto Fabio Antoniani, famosissimo dj delle serate milanesi, meglio conosciuto come Dj Fabo. Una scelta pensata, forte e difficile, la sua; ha scelto, infatti, la via dell’eutanasia, rispettando le regole di un paese che non è il suo, la Svizzera, per porre fine ad un’esistenza tormentata che lo ha visto per circa due anni immobile in un letto a causa di un bruttissimo incidente stradale, verificatosi di ritorno da una delle sue serata milanesi, che tanto facevano battere il cuore a migliaia di fans.
Una passione forte quella per la musica, che ha seguito con tutto sé stesso, anche se, come nel peggior dei finali di un film, ha condotto la sua vita verso un cambiamento brusco, radicale e triste, forse troppo. Divenuto cieco e tetraplegico, rimane immobile in un letto e, consapevole del fatto che la sua vita non abbia alcun senso, decide di abbandonarsi alla morte; a quel mostro nero che tanta fa paura.
Nella penombra dei suoi ultimi giorni, inizia una dura lotta, affiancato dall’Associazione Luca Coscioni che lo appoggia nella sua volontà di voler giungere alla conclusione di un percorso che non gli appartiene più, che detesta, attraverso l’eutanasia, appunto; prima decide di andare in Svizzera dove lotta con tutte le sue energie e implora i politici italiani di prendere provvedimenti circa la volontà di chi non vuole più rimanere a soffrire in un letto e vuole, di sua spontanea volontà, porre una fine ai suoi giorni, bui e tristi. Cosciente del fatto che i suoi appelli siano sgretolati come un castello di sabbia in una bufera di vento, e possano cadere ancora una volta nel vuoto, decide di toccare il cielo in Svizzera, quel cielo che vedeva blu al contrario del buio che scandiva il suo tempo terreno.