
È stata inaugurata martedì 20 dicembre la Sala Roberto Saviano all’interno del Contemporany Art Museum di Casoria alla presenza dello scrittore e del direttore del museo Antonio Manfredi.
Continua il tour dello scrittore in Campania iniziato il 9 novembre con la presentazione del suo nuovo libro “La paranza dei bambini” al Nuovo Teatro Sanità e che è conclusa mercoledì 21 dicembre presso la Mondadori del Centro Commerciale Campania.
Alla cerimonia, durante la quale Saviano ha ricevuto il premio CAM-On realizzato da Luciano Campitelli, hanno preso parte anche gli artisti napoletani Giorgio Scotti, Monica Biancardi, Giuseppe De Marco, Walter Picardi, Mario La Porta, Michele Attianese, Fulvio Di Napoli, Oreste Pipolo, Lello Lopez, Sergio Fermariello, Luciano Ferrara, Giuseppe Di Guida, Sebastiano Deva.
L’esposizione permanente – che ospita anche un’opera del direttore del museo Antonio Manfredi presentata anche alla biennale di Venezia dal titolo “May be. They could live here” – ha ospitato le performance di Laura Niola “La consegna” e di Stella Manfredi “In memoria di Gelsomina Verde”.
“Un museo a Casoria è una provocazione, è liberazione, è trasformazione, è cittadinanza, perché si parla di arte là dove l’arte è vitale, sopravvivenza e non orpello”.
Come lo stesso Saviano ammette, è peculiare intitolare la sala di un museo a una persona vivente eppure, è proprio il fatto che quella persona sia ancora in vita a farne una decisione preziosa e coraggiosa.
Non si tratta solamente di un nome dato a una sala museale, intitolare oggi uno spazio a Roberto Saviano significa aver riconosciuto il valore del suo lavoro per tempo e aver conferito ad esso un significato condiviso.
Troppo spesso si lascia morire miseramente nell’ indifferenza – quando non li si condanna a morte – artisti, geni, intellettuali per poi resuscitare e glorificare le loro esistenze e il loro operato soltanto postmortem.
Basti pensare a Gesù, Giordano Bruno, Baudelaire, Pasolini.