
Stasera, 8 luglio, verrà proclamato il vincitore del Premio Strega 2016. Siamo alla settantesima edizione della nota competizione, promossa dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Liquore Strega con il sostegno di Roma Capitale e Unindustria – Unione degli Industriali e delle Imprese Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo. La finale si terrà all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove i 400 giurati sceglieranno il vincitore tra i cinque concorrenti:
L’uomo del futuro (Mondadori) di Eraldo Affinati
Presentato da Giorgio Ficara e Igiaba Scego
La scuola cattolica (Rizzoli) di Edoardo Albinati
Presentato da Raffaele La Capria e Sandro Veronesi
Il cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax) di Giordano Meacci
Presentato da Giuseppe Antonelli e Diego De Silva
Se avessero (Garzanti) di Vittorio Sermonti
Presentato da Franco Marcoaldi e Serena Vitale
La femmina nuda (La nave di Teseo) di Elena Stancanelli
Presentato da Francesco Piccolo e Silvia Ronchey
Il premio consiste in 5.000 euro e verrà consegnato da Giuseppe D’Avino, Presidente e Amministratore Delegato di Strega Alberti Benevento. Dalle 20.30 alle 22.00 di venerdì si svolgeranno le operazioni di voto. L’esito della votazione sarà determinato dalle preferenze espresse dai 400 Amici della Domenica, il corpo votante storico del premio, ai quali si aggiungono i voti di 40 lettori forti selezionati dalle librerie indipendenti associate all’ALI e i 20 voti collettivi provenienti da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, per un totale di 460 aventi diritto. Alle 22.30 comincerà lo spoglio in Sala Sinopoli e dalle 23.00 prenderà il via la diretta televisiva su Rai3.
Un nuovo inizio – preceduto dall’assegnazione del Premio Strega Europeo alla grande scrittrice francese Annie Arnaux per Gli anni (L’Orma) e del Premio Strega Giovani a Rossana Campo per Dove troverete un altro padre come il mio (Ponte alle Grazie) – che i padroni di casa si augurano possa continuare.
Ad accompagnare la 70/ma edizione le due streghe disegnate da Manuele Fior, che su invito della Fondazione Bellonci ha reinterpretato l’illustrazione fatta da Mino Maccari sulla prima scatola di cartone usata come urna dello Strega.