
Non se ne parla abbastanza dei disturbi del comportamento alimentare, forse perché i sintomi iniziali sono spesso difficili da focalizzare o forse perché la vita sociale ci impone di prestare un’attenzione esasperata all’immagine che si pretende di voler uniformare agli stereotipi forniti dai media. In realtà c’è tanta sofferenza dietro a quel meccanismo psicologico che porta troppe persone ad anestetizzare il dolore attraverso un rapporto con il cibo errato, sbilanciato. E se il fattore sociale e culturale è determinante, non lo è da meno la famiglia perché è qui che spesso va ricercata la genesi di questi disturbi.
Ne ho parlato con Stefano Iovino psicoterapeuta e fondatore insieme alla collega Giuseppina Barra del centro DiCA (da pochi mesi aperto anche a Napoli in via Poerio) dove un team di giovani figure professionali – specializzate nella cura di questi disturbi con supporto medico, psichiatrico e nutrizionale – propone un approccio di cura basato sulla psicoterapia per il paziente ed il suo sistema familiare attraverso una forte integrazione.
Le statistiche che mi fornisce Stefano Iovino evidenziano numeri allarmanti che incidono su una fascia d’età che si sta allargando, e sono pericolose queste patologie, non solo perché la loro insorgenza non è facile da individuare da parte di chi sta accanto al soggetto ma perché di queste malattie si muore e non bisogna aver paura di dirlo.
Mi sono fatta spiegare quindi come si manifestano ed in cosa si differenziano questi disturbi che presentano gesti patologici dal contenuto fortemente simbolico ed il cui nucleo centrale è costituito dall’eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del controllo dell’alimentazione da parte della persona.
L’anoressia nervosa caratterizzata dalla riduzione drastica dell’assunzione di cibo per la paura di aumentare di peso o di diventare grassi, fino a raggiungere un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica.
La bulimia nervosa, variante pericolosa dell’anoressia nervosa, caratterizzata dalla tendenza ad assumere grandi quantità di dolci, di cibi ipercalorici e con una consistenza che ne faciliti l’ingestione in breve tempo per poi liberarsene ricorrendo al vomito autoindotto, all’abuso di lassativi, all’esercizio fisico eccessivo o al digiuno.
La binge eating, cioè grande abbuffata, caratterizzata dal senso di perdita di controllo sull’atto del mangiare in un periodo definito di tempo (per es., un periodo di due ore) consiste nell’ingerire una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e senza mettere in atto comportamenti compensatori.
E l’obesità psicogena, forma di alimentazione eccessiva associata per esempio a stress, depressione, ansia, una compensazione del disagio psicologico che fa accumulare grasso come specchio delle emozioni trattenute usando il cibo per colmare i vuoti, per nascondersi, per auto distruggersi.
Trovate i centri DiCA a Napoli in via Carlo Poerio,15 – Tel 081.18493078 – Torre Annunziata in via Gino Alfani 46 – Tel 081.18493078 e Cardito in via Ettore Maiorana, 29 – Tel 081.18493078 e maggiori informazioni sul sito www.dicanapoli.it