
“Le fontane sono alimentate da lacrime d’amore”, racconta Matilde Serao nelle sue “Leggende napoletane”. È questo “lo slogan” della lotta dell’associazione culturale Le Due Sirene per il restauro della Fontana del Formiello, posta alle spalle di Castel Capuano, e dell’edicola di San Gennaro, sul sagrato della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, due emergenze monumentali site in Piazza Enrico de Nicola.
La fondatrice dell’associazione è Ilaria Iodice, una giovanissima guida scomparsa tragicamente all’età di 27 anni nel settembre scorso, travolta da un male incurabile che le ha lasciato soltanto due mesi di tempo per salutare la sua amata Napoli. Possiamo vederla all’opera in una delle sue guide turistiche in questo video.
Per celebrare l’impegno di Ilaria l’associazione ha deciso di restaurare i due monumenti appartenenti al Rione Porta Capuana, e, dopo aver chiesto e ottenuto il consenso dalla Soprintendenza per i B A P S A E per Napoli e Provincia e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli, ha affidato i lavori alla ditta certificata VN Restauro, che ha dato inizio ai lavori il 9 gennaio 2014. Per ora è stata raggiunta la cifra di 70mila euro. Ci sono tre mesi il tempo per il completamento.
La fontana del Form(i)ello venne eretta nel 1573 e in origine il nome era Fontana reale con abbeveratoio. Si tratta di una struttura architettonica in muratura, suddivisa in due ordini: in basso, dove c’è la vasca, sono collocate tre maschere leonine dalla quali sgorga acqua, in alto c’è lo stemma del viceré e al centro una lapide affissa da don Pedro Tellerz Giron duca d’Ossuna, datata 1583, che recita dei versi in latino, la cui traduzione è:
«Regna Filippo
Fermati viandante a venerare le acque della fonte che il Sebeto illustre padre
Qui il coro delle Aonidi
Qui l’onda del fiume Parnaso
Qui per te regala dalla fonte Melpomene
E l’aria canta le opere del re
Anno 1583»
Alla fine del XVII secolo il viceré don Pedro Antonio d’Aragona per abbellirla volle che si inserisse la statua di Filippo IV di Spagna, ma il popolo rifiutò la proposta.
L’edicola con il busto di san Gennaro fu voluta e pagata dalla deputazione del tesoro di San Gennaro come ringraziamento per la protezione accordata dal santo alla città in occasione di varie calamità.
L’opera fu progettata da Ferdinando Sanfelice mentre l’esecuzione delle sculture fu affidata nel 1706 a Lorenzo Vaccaro. Questi riuscì tuttavia a realizzare soltanto i due angioletti sul timpano, prima di essere assassinato l’anno seguente; i lavori furono completati dal figlio, Domenico Antonio Vaccaro, che nel 1708 portò a termine il monumento scolpendo il busto di san Gennaro, dall’aspetto bonario, diverso da quello aristocratico che di solito gli si attribuiva.
Sabato 21 febbraio, in occasione della XXVI Giornata Internazionale della Guida Turistica, Le due sirene propongono una visita guidata al Rione Porta Capuana, che si svilupperà secondo le seguenti tappe:
Porta Capuana
Busto di San Gennaro
Chiesa di Santa Caterina a Form(i)ello
Chiostro dei Cedrangoli
Ex Lanificio Sava
Fontana del Form(i)ello
I posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione, tramite email all’indirizzo leduesirenenapoli@gmail.com, o telefonicamente, al numero 3297862397. Il contributo minimo di partecipazione è di 5 euro. Qui l’evento di facebook.
Durante il tour verrà anche ricordata la possibilità di partecipare alla raccolta fondi con una donazione, per coprire parte delle spese di restauro e manutenzione della Fontana del Formiello e dell’edicola di San Gennaro, tramite:
BONIFICO BANCARIO
Intestatario: LE DUE SIRENE – IBAN: IT87Q0103003403000001824522
oppure
PAYPAL (cliccare sulla sirena su questo link)
Per altre info, è possibile contattare Valeria Iodice, Presidentessa dell’associazione, all’indirizzo: